Teatro Studio “Eleonora Duse” “Alice” di Giulia Bartolini.
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Teatro Studio “Eleonora Duse” “Alice” di Giulia Bartolini. Saggio di diploma dell’allieva regista Caterina Dazzi

Teatro Studio “Eleonora Duse” “Alice” di Giulia Bartolini. Dal 6 al 13 ottobre 2019 l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” presenta “Alice” di Giulia Bartolini, saggio di diploma dell’allieva regista Caterina Dazzi.

Teatro Studio “Eleonora Duse” “Alice” di Giulia Bartolini. In questa versione di “Alice” tutto accade nelle stanze e nei corridoi di una casa: è la storia di una bambina annoiata che si perde nel luogo più familiare.

Teatro Studio “Eleonora Duse” “Alice” di Giulia Bartolini. Caterina Dazzi ripercorre un viaggio grottesco che sfida la violenza, mettendo in scena l’abbandono, il tormento, la follia e l’essenza dei protagonisti.

Teatro Studio “Eleonora Duse” “Alice” di Giulia Bartolini.

Sette attori si moltiplicano in tredici personaggi e, attraverso un narrato favolistico, ricreano un mondo unico e immaginativo, raccontando di come Alice si scontri con le sue paurose meraviglie.

NOTE DI REGIA

«L’universo di Alice è sogno e ignoto: la metamorfosi è l’unica legge, in una fantastica pantomima della possibilità.

La metamorfosi è principio stesso della narrazione, e se il nostro mondo è continuo e compatto, quello di Alice è discontinuo e frammentario.

Sulla scena l’azione si snoda rarefatta nelle fisime di una sgangherata compagnia teatrale.

È una tragedia travestita da balocco, imbevuta del veleno più agghiacciante: la realtà.

In questa Alice compulsiva e frenetica, è fondamentale la caratterizzazione dei personaggi che si muovono all’interno di infiniti ambienti, ridotti ad un unico spazio.

La casa rappresenta la gabbia, l’impossibilità di realizzarsi nel mondo degli adulti. La crescita di Alice passa per la violenza più grezza e onirica.

La scelta dei costumi, la povertà degli abiti, la purezza della materia – legno, ferro e carta – danno allo spettacolo, tra rarefatta sospensione, vera concretezza all’immaginazione.

L’assurdo incontra l’abbandono fino all’ossessione, l’oggetto non è impenetrabile, torna, si ripete e si anima.

Gravità e leggerezza coincidono, in un incessante gioco illusorio di ombre e luci»

Caterina Dazzi

Con Michele Eburnea, Luigi Fedele, Diego Giangrasso, Sara Mafodda, Alberto Penna, Marco Selvatico, Mersila Sokoli – Regia Caterina Dazzi – Drammaturgia Giulia Bartolini – Scene Eleonora Ticca – Costumi Nika Campisi – Disegno Luci Luigi Biondi – Aiuto regia Elisabetta Mancusi Direttore di scena Alberto Rossi – Sarta di scena Valeria Forconi – Foto e Video Daniel Falappa

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:

Infoline 334 1835543

Attivo da lunedì 30 settembre (dal lunedì al sabato h 10.00-13.00 e h 14.00-17.00)

 Teatro Studio ‘Eleonora Duse’

Via Vittoria, 6 – Roma

Ufficio Sta mpa

Silvia Lamia | silvialamia@gmail.com

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