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Sala Umberto con Carlo Buccirosso, con La rottamazione di un italiano per bene dal 26 dicembre al 19 gennaio


Sala Umberto con Carlo Buccirosso. Alberto Pisapìa, ristoratore di professione, gestisce un ristorante di periferia ormai sull’orlo del fallimento!

Sala Umberto con Carlo Buccirosso. Sposato con Valeria Vitiello, donna sanguigna dal carattere combattivo, è padre di due figli Anna e Matteo, la prima anarchica e irascibile, l’altro riflessivo e pacato.

Alberto vive ormai, da quasi quattro anni, una situazione di grande disagio psichico che negli ultimi tempi ha assunto la conformazione di un vero e proprio esaurimento nervoso!

Carlo Buccirosso ph Azzurra Primavera 940A8669 copia

Difatti, un po’ a causa della crisi economica del paese e della propria attività di ristorazione di riflesso, e anche a seguito di una serie di investimenti avventati consigliati dal fratello Ernesto, suo avvocato e socio in affari,

Alberto si è ritrovato a dover combattere una personale disperata battaglia contro gli attacchi spietati dell’Equitalia che, con inesorabile precisione lo colpisce quasi quotidianamente nella quiete della propria abitazione, ormai ipotecata da tempo, con cartelle esattoriali di tutti i tipi, di tutti generi, di svariate forme e

consistenza!… E ben poco sembra poter fare l’amore quotidiano di sua moglie Valeria e dei suoi due figli, tesi a recuperare la lucidità di Alberto attraverso l’illusoria rappresentazione di una realtà ben diversa da quella che logora ormai da tempo la serenità dell’intera famiglia Pisapia!…

Ed un altro grosso problema contribuirà a peggiorare ancor di più la malattia di Alberto, un cancro indistruttibile che neppure la medicina più all’avanguardia sarebbe stata in grado di debellare: la malvagità di sua suocera Clementina, spietato ed integerrimo funzionario della agenzia delle Entrate!

Soltanto un miracolo avrebbe potuto salvare l’anima di Alberto, posseduto irrimediabilmente da orribili pensieri di morte... farla finita con la propria vita, o con quella di sua suocera?!?

Un incubo dal quale potersi liberare solo grazie all’amore della moglie Valeria, e dei figli Anna e Matteo, che si prodigheranno per salvare la vita di un onesto contribuente di questa Iniquitalia!

SALA UMBERTO

Via della Mercede, 50 Roma

www.salaumberto.com tel.06.6794753 prenotazioni@salaumberto.com

Dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 17 e ore 21, domenica ore 17,

martedì 31 dicembre SPECIALE CAPODANNO

lunedì 6 e mercoledì 15 gennaio ore 17

Prezzi da 25 a 38 euro

Ufficio stampa Silvia Signorelli

Silvia Signorelli silvia.signorelli@comunicazioneeservizi.com  Mob. +39 338 9918303

Monica Menna e Alessandra Teutonico ufficiostampasignorelli@gmail.com 

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TeatroDelusio 09 1 Pierre Borrasci hr

Tra maschere e gesti a Roma alla Sala Umberto torna Familie Flöz,  Teatro Delusio il teatro muto che parla al cuore di tutti


Teatro Sala Umberto, dopo il grande successo riscontrato nella passata stagione, torna a grande richiesta uno dei fenomeni teatrali più famosi al mondo.

Alla Sala Umberto va in scena “Teatro Delusio”. La compagnia berlinese Familie Flöz che, insieme a Arena Berlin e Theaterhaus Stuttgart, presentano per la prima volta a Roma uno dei loro spettacoli di maggior successo: Teatro Delusio.

Un ‘opera teatrale, una storia di successi, 640 repliche, 34 paesi, premi e menzioni, non ultima quella di essere la produzione più stellata del Fringe Festival di Edimburgo 2016.

Una produzione che annovera tra i suoi spettatori più affezionati anche il direttore artistico della Sala Umberto Alessandro Longobardi che in Via della Mercede ha già accolto la Familie lo scorso aprile 2019

Spettacolo che ha segnato un successo di pubblico con un altro cavallo di battaglia di questa compagnia: Hotel Paradiso.

La Familie Flöz cavalca la cresta dell’onda della scena teatrale mondiale dopo più di 2.500 repliche in 43 paesi negli ultimi 25 anni e sono pronti ancora una volta a strabiliare il pubblico, tra gesti e maschere, dando vita ad un teatro muto capace di parlare al cuore di tutti.

Un ritorno tanto atteso per tutti gli appassionati del divertimento, della poesia, del teatro e per tutti i curiosi che hanno voglia di ridere e di emozionarsi per una sera con la creatività, la bellezza e l’intelligenza di Familie Flöz.

Sarà in scena per due settimane con Teatro Delusio, una pièce che gioca con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale, grazie all’eccezionale talento di tre attori, che da soli daranno vita sul palcoscenico della Sala Umberto a un intero teatro fatto di palchi, di quinte, di camerini.

Ovviamente delle decine di persone che lo animano quotidianamente tra i quali i commedianti, un intero corpo di ballo, un’orchestra, divi e dive dell’opera, grandi attori, maestranze varie, e tanto altro.

Sala Umberto. Ancora, ma senza dimenticarsi gli inservienti, le donne delle pulizie, e infine i tecnici, protagonisti assoluti di quest’opera che ci accompagneranno in questo emozionante viaggio alla scoperta dell’emisfero teatrale.

Un’avventura fatta di risate, che con coraggio ci porterà anche verso quei retroscena fatti di illusioni e di disillusioni che ci apriranno la porta a uno spazio magico carico di toccante umanità.

Mentre la scena diventa backstage ed il backstage è messo in scena, e mentre sul palco appena riconoscibile si accennano i diversi generi teatrali, dall’opulenza dell’opera ai duelli di spada.

Passando per i freddi intrighi e per le passionali scene d’amore, i tecnici di scena Bob, Bernd e Ivan, tirano a campare dietro le quinte e vivono una vita all’ombra della ribalta.

I tre sono infaticabili e sono divisi dal mondo del palcoscenico solo da un misero sipario che li tiene lontani dal proprio sogno.

Bernd è sensibile, cagionevole e cerca la sua felicità nella letteratura, una felicità che ritroverà nella ballerina tardiva.

Bob desidera essere conosciuto da tutti e questa smania di mostrarsi lo porterà al trionfo ma anche alla distruzione e infine c’è Ivan, capo del backstage, che non vuole mai perdere il controllo sul suo teatro e così facendo, finirà per perder di vista tutto il resto.

Le tre vite di questi tre uomini si intrecciano nei modi più strani con la vita apparente della ribalta. All’improvviso loro stessi sono protagonisti di quel palcoscenico che in fondo equivale al loro piccolo mondo.

TEATRO SALA UMBERTO – Via della Mercede, 50, 00197 Roma

tel. +39 06 6794753 – Whatsapp 3459409718 – prenotazioni@salaumberto.comwww.salaumberto.com

Biglietti da 34 € a 19 €

Ufficio Stampa Compagnia Carla Fabi Roberta Savona
Carla: carla@fabighinfanti.it
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 Ufficio Stampa Teatro Silvia Signorelli

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Sala Umberto di Roma. AAA Queen's Drag Queen cercasi per La Piccola Bottega degli Orrori.

 Sala Umberto di Roma. AAA Queen’s Drag Queen bando di audizione per la produzione 2019/2020

Sala Umberto di Roma “AAA Queen’s Drag Queen” bando di audizione. Prolungato il casting per il ruolo di “Audrey 2”, protagonista de La Piccola Bottega degli Orrori

Sala Umberto di Roma. AAA Queen’s Drag Queen cercasi per La Piccola Bottega degli Orrori.

A rilanciare l’appello e prolungarlo fino al 22 giugno 2019 è il regista Piero Di Blasio, che il prossimo 28 giugno terrà i casting dalle 10.00 alle 17.00 alla Sala Umberto per il ruolo di Audrey 2, meglio nota come La Pianta, importante ruolo per cui la produzione sta cercando una drag queen e più nello specifico una drag singer.

Sala Umberto di Roma. AAA Queen’s Drag Queen cercasi per La Piccola Bottega degli Orrori. Il call back finale della selezione drag avverrà giovedì 18 luglio in una serata-evento alla presenza di una giuria che eleggerà la drag queen prescelta per la parte.

Sala Umberto di Roma. AAA Queen's Drag Queen cercasi per La Piccola Bottega degli Orrori.
Sala Umberto di Roma. AAA Queen’s Drag Queen cercasi per La Piccola Bottega degli Orrori.

Da agosto inizieranno i lavori di messa in scena della storica e fortunata commedia musicale che vedrà le coreografie di Luca Peluso, la direzione musicale di Dino Scuderi e i costumi di Francesca Grossi, per una produzione a cura di O.T.I Officine Teatrali Italiane, in collaborazione con Viola Produzioni e Bottega Teatro Marche.

“Le prove avranno inizio subito dopo il periodo estivo, in vista del debutto nelle Marche, regione da cui partiremo alla volta di una tournée nazionale”, fa sapere il regista che dirige il musical di successo firmato da Alan Menken e Howard Ashman, nel nuovo spettacolo che arriva a Roma, in Sala Umberto, a dicembre 2019.

La compagnia andrà in scena con il musical, tra i più rappresentati nella storia dei teatri Off di Broadway, che nel 1982 ha collezionato oltre 2’200 repliche che lo porteranno qualche anno dopo nel rinomato Virginia Theater, in cui rimarrà in cartellone per oltre un anno.

Un grande successo di pubblico e di critica che nell’86 porterà ad una trasposizione cinematografica con ben due candidature agli Oscar.

COME PARTECIPARE AL BANDO:

Audrey 2, meglio nota come La Pianta, è il ruolo fondamentale per cui la produzione sta cercando una drag queen e più nello specifico una drag singer.

REQUISITI RICHIESTI:

  • Ottima preparazione nel canto (meglio se con un buon stile funky, R&B o soul) (Canzoni da preparare “Feed me” e “Suppertimei; verrà fornito il testo italiano dopo la selezione via mail; estensione vocale G2 – G4);
  • Ottime doti attoriali (disponibilità a lavorare per parte dello spettacolo con ridotta mobilità);
  • Buona attitudine alla danza;
  • La fisicità non ha importanza. Conta molto la presenza.

Il periodo contrattuale è valido dal 7 ottobre al 31 dicembre 2019, con possibilità di proroga fino a gennaio 2020. Tutti i candidati sono tenuti ad inviare la propria candidatura entro il 22 giugno, all’indirizzo mail: casting@teatrobrancaccio.it .

MATERIALI RICHIESTI:

  • Foto in Primo Piano e Foto a Figura Intera da Drag. Le foto devono ritrarre l’attore in drag e nominate con il nome d’arte da drag queen;
  • Foto in Primo Piano senza trucco drag;
  • Curriculum Vitae;

 I candidati che non invieranno la richiesta di partecipazione completa, non saranno presi in considerazione e non potranno prender parte all’audizione.

N.B.: Per la prima fase di audizione, i candidati ritenuti idonei dalla produzione riceveranno conferma e materiale da preparare “su parte”. Gli stessi dovranno presentarsi secondo le modalità sopra descritte in completo abbigliamento DRAG QUEEN.

Il Call Back finale, per la selezione della Drag che interpreterà il ruolo di Audrey 2, si terrà entro la metà di luglio 2019 all’interno di una serata evento che convoglierà negli spazi del teatro Sala Umberto o del Teatro Brancaccio, le figure di spicco del panorama drag Italiano.

Per ulteriori indicazioni generali consultare il bando sul sito:

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Sala Umberto di Roma Mi Piace.

“Mi Piace” regia di Claudio Insegno alla Sala Umberto 21-26 maggio 2019

Sala Umberto. “Mi Piace”di Gabriele Cirilli, Maria De Luca, Giorgio Ganzerli, Alessio Tagliento, Ivan Grandi, con Gabriele Noto. Viviamo tutti per un Like, in Italiano “Mi Piace”.

Sala Umberto di Roma Mi Piace. La nostra vita è un continuo avere e dare un giudizio, sin dalla mattina quando ci alziamo e ci guardiamo allo specchio oppure quando scegliamo un vestito, gli amici da frequentare, quando ordiniamo al ristorante un piatto.

Quando scegliamo di andare in vacanza, i programmi tv da guardare, il film al cinema da vedere, il politico da votare, la musica da ascoltare o i libri da leggere.

Sala Umberto di Roma Mi Piace. Per non parlare la dieta da fare, la squadra di calcio da tifare, le persone da seguire sui social.

Insomma “Mi Piace” è la parola chiave della nostra esistenza!

Se PIACI o ti PIACE è fatta! “Mi Piace” il teatro che è un circo delle meraviglie dove tutto è relativo ma possibile.

Sala Umberto di Roma Mi Piace.
Sala Umberto di Roma Mi Piace.

Quello che io, Gabriele, propongo è uno spettacolo che attraversa tutti i generi del teatro comico: dalla commedia degli equivoci al cabaret, attraverso monologhi, canzoni e balletti che MI impegnano in una prova d’attore completa e sfaccettata.

“Mi Piace” essere quello di sempre, quello partito da Sulmona e non ancora arrivato, quello innamorato del pubblico con passione talmente vera e profonda da creare un legame quasi magico con esso.

Ridere è fondamentale per me perché la risata è contagiosa, è una medicina, un rimedio contro tutto il nero che ci opprime.

Un sorriso illumina di più della corrente elettrica e costa molto meno. Ho abbracciato questa fede e “Mi Piace” quando vedo le persone star bene col sorriso sulle labbra!

“Mi Piace” essere Comico e Commovente al tempo stesso, è l’espressione della mia maturità artistica, di un mattatore della risata che ha ormai conquistato il grande pubblico.

“Mi Piace” essere un attore che del suo mestiere cerca di farne un’arte……con un curriculum non indifferente…vedi…www.gabrielecirilli.net o i miei social!

“Mi Piace” riuscire a creare col pubblico un ‘interazione giusta per far sì che il mio messaggio venga recepito e apprezzato!

“Mi Piace” è il mio Show. Uno show tutto mio è sempre stato il mio sogno nel cassetto, il mio desiderio di voler curare me stesso ma soprattutto gli altri dalla malattia chiamata Esistenza!

L’importante per me è dare sempre emozioni al pubblico…questo è il mio scopo!

Troppo popolare?… Potrebbe essere anche un pregio!

Non sono più capellone da far paura. Cioè, sono ancora da far paura, ma “di mio”, senza più tanti capelli.

No tranquilli non li ho tagliati, li ho persi, ma so benissimo dove sono: un po’ sulla spazzola e il resto sulla strada che ho percorso!”

Mi Piace essere vanesio e narciso come tutti gli artisti.

E per i miei detrattori è anche l’unica cosa che mi accomuna agli artisti. Malelingue della serie: “Cirilli ha davvero la stoffa dell’attore… perché non ha fatto il sarto teatrale?” AHAHAHAH

Sono caratterialmente pacato, ma da quando sono approdato al nord, sono diventato frenetico, iperattivo, febbrile, in qualche modo stressato dal lavoro: insomma “ridotto alla milanese”.

Senza però mai perdere la mia umanità e la mia generosità.

Mi Piace farmi notare, evidenziarmi, spiccare, attirare l’attenzione: se vado in chiesa voglio essere come minimo quello che dà le ostie sull’altare, se vado allo zoo voglio essere quello a cui i visitatori allungano le noccioline dalle sbarre, se vado ad un’asta voglio essere il battitore.

E faccio così fino a confondermi e vado in tilt: una volta mi hanno visto battere all’asta una giraffa a cui davo la comunione.

Ma questo perché sono un mattatore nato. In fondo vivo per lo spettacolo, tanto che il mio sogno è morire sul palcoscenico…

Non potete vedere ma mi sto scaramanticamente toccando affinché ciò si avveri il più tardi possibile, ma così è.

Mi Piace il teatro, e per il teatro mi sono trasformato anche in scrittore… e faccio concorrenza ad Ernest, a Wolfgang, ad Alexandre, a Luigi, a Umberto…

Pirandello ed Eco intendo (certo, senti che differenza: Ernest, Wolfgang, come sono pomposi, sono loro e basta, invece Luigi e Umberto sembrano il macellaio e il parrucchiere sotto casa!

Gli stranieri, si sa, c’hanno sempre una marcia in più, partono avvantaggiati perché già il nome è bello, suona bene. Pensate: Harrison Ford, come suona bene, se fosse nato in Italia sarebbe stato Aristide Fiat, tutta un’altra cosa, secondo me manco sarebbe stato così fico.

Oppure Joe Cocker, in italiano sarebbe stato: Giovanni Barboncino; e potrei citarne tanti, tipo: Jeremy Irons, Geremia Ferri; Glen Close, Guendalina Chiusa; Wim Wenders, Detersivi in Vendita; eccetera eccetera).

Che, avevo aperto una parentesi?

Mbè, la richiudo! Insomma questo spettacolo è uno show col quale riesco ad abbracciare il pubblico fino a portarlo dopo due ore in camerino da me soddisfatto, appagato, stupito, colpito, esterrefatto, basito, sorridente, insomma Guarito.

Mi Piace sentire a fine spettacolo la parola Mi Piace.

La domanda che mi fanno spesso è “Ma io non sapevo che fossi così forte e soprattutto non sapevo chi fossi”.

Nasco nel 1967 a Sulmona dove studio ottenendo brillantemente la licenza elementare, con qualche difficoltà il diploma delle scuole medie e con estrema fatica la maturità classica.

Iscrittomi all’Università “La Sapienza” di Roma abbandono miseramente il corso di Lettere Moderne per seguire il più illustre Gigi Proietti nel suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Roma.

Ha così inizio nel marzo del 1988 la mia mirabolante ma importante carriera di attore Drammatico-Comico-Brillante; carriera che abbraccia tutti i generi dello spettacolo.

Dalla TvCinema-Fiction-cabaret-Doppiaggio-Scrittura etc…ma che in Teatro riesce ad avere la più grande, efficace, stupefacente, curiosa, emozionante e soprattutto comica Espressione!

SALA UMBERTO

Via della Mercede, 50 Roma

  www.salaumberto.com tel.06.6794753

Prezzi da 34 a 19 euro

da martedì a venerdì ore 21, sabato ore 17 e ore 21, domenica ore 17

Ufficio stampa teatro Silvia Signorelli signorellisilvia@libero.it Mob. +39 338 9918303

Monica Menna ufficiostampasignorelli@gmail.com

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Con la partecipazione straordinaria di Stefano Ambrogi e Marco Prosperini, una Storia d’amore e tifo con Tragedia finale, Sala Umberto

Romeo l’ultrà e Giulietta l’irriducibile. Un titolo che prende solo a prestito i due appellativi Ultrà e Irriducibile (come fece Shakespeare con i Montecchi e Capuleti) per indicare due fazioni opposte, annebbiate da un odio reciproco talmente radicato ed insensato, da sconfiggere la purezza e l’amore di due ragazzi.

Un testo in versi, che segue le linee guida del classico shakespeariano ma usa un linguaggio decisamente popolare, in fin dei conti una storia “coatta”, che vive in una Roma popolare, periferica, dove i ragazzi guardano alla domenica calcistica, alla loro fede sportiva, come il fine ultimo della loro esistenza.

Un’esistenza che si consuma stancamente fra lavoretti rimediati, pasticche per sballare, amori improvvisati, emozioni da inventare e finalmente la domenica! Sì, la domenica, per gridare l’umano desiderio di appartenenza a un simbolo, un ideale!

Ma anche per manifestare il disagio di ragazzi che faticano a trovare un “loro luogo” in questa Società cinica e ingiusta.

In genere il termine Ultrà (o Irriducibile che sia) evoca nell’immaginario collettivo scenari di distruzione e violenza, eppure quegli stessi Ultràs e Irriducibili sono capaci di slanci di grande generosità (vedi il loro importante contributo in termini di aiuti umanitari durante il recente e tragico terremoto abruzzese).

Perché i ragazzi, al di là delle fedi politiche o sportive che siano, hanno bisogno di amare, lottare, credere!

E quando la politica abdica al suo ruolo di educatrice della collettività e non è più capace di appassionare le persone, né tantomeno i giovani, allora ecco che le Curve dell’Olimpico, di San Siro o del San Paolo diventano il luogo dell’appartenenza.

La Curva vista come microcosmo di una Società, che tende a negare il futuro a generazioni di ragazzi, esposti, come la Storia insegna, alle colpevoli influenze di adulti frustrati.

Nato dal desiderio di scrivere un’opera antiviolenza sul Mondo del calcio, questo spettacolo ha l’ambizione di divenire una riflessione importante sulla degenerazione del Tifo, che purtroppo nel corso degli ultimi anni ha provocato lutti dolorosi e inconcepibili.

I Paparelli, gli Spagnolo, i Currò, i Sandri, gli Esposito, i morti dell’Heysel, degli stadi sudamericani non possono essere che un tragico ossimoro, se uniti alla parola “Sport”.

È in questo scenario che Romeo, tifoso giallorosso, figlio de Er Murena, e Giulietta, appassionata biancoazzurra, figlia de Er Catena, che si affaccia ogni mattina dal suo balcone delle case popolari di Valle Aurelia, sognando il suo principe azzurro, si innamoreranno e andranno incontro, loro malgrado, al tragico finale.

Un inno all’amore, questo e solo questo vuole essere “Romeo l’ultrà e Giulietta l’irriducibile”. Gianni Clementi

Dal 26 aprile al 5 maggio 2019

PRIMA STAMPA 30 aprile ore 21

SALA UMBERTO

Via della Mercede, 50 Roma

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Una nuova produzione TSA Teatro Stabile d’Abruzzo / CTB Centro Teatrale Bresciano presentano Simone Cristicchi in “Manuale di volo per uomo” alla Sala Umberto.

Simone Cristicchi continua a stupire il pubblico teatrale con una nuova invenzione

drammaturgica: una surreale favola metropolitana ricca di emozioni e poesia.

Cos’è che ci impedisce di spiccare il volo? Che senso ha la sofferenza?

Cosa vuol dire la parola “amore”?

Nello spettacolo “Manuale di Volo per Uomo”, Cristicchi interpreta Raffaello, un quarantenne rimasto bambino, che possiede dei poteri speciali: la sua mente fotografica è dotata di una lente di ingrandimento che mette a fuoco i particolari, cose apparentemente insignificanti che nascondono un’infinita bellezza.

Nel racconto poetico e surreale del suo microcosmo, Raffaello descrive vicende minime ed universali, mettendo in scena davanti ad una madre ritrovata, il suo drammatico percorso di vita, sublimandolo attraverso la poesia, la tenerezza e l’arte.

In una sorta di catarsi emotiva, si lascerà alle spalle le pesanti zavorre del passato, e comprenderà di aver costruito il suo personale “Manuale di Volo”.

Forse “volare” significa non sentirsi soli, avere il coraggio di buttarsi dentro la vita, mantenendo intatta la purezza del bambino dentro di noi.

E soprattutto non lasciarsi sfuggire la bellezza del mondo che ci circonda, perché “niente è più grande delle piccole cose!”

Scritto da Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi, con la collaborazione di Nicola Brunialti, regia ANTONIO CALENDA, aiuto regia Ariele Vincenti, scene e costumi Domenico Franchi – musiche originali Gabriele Ortenzi, aiuto regia Ariele Vincenti, disegno luci Cesare Agoni – audio Andrea Balducci – luci Veronica Penzo, voce fuori campo Maia Monzani – foto di scena Massimo Battista

Dal 9 al 20 aprile 2019

SALA UMBERTO

Via della Mercede, 50 Roma

Dal martedì al sabato ore 21, domenica ore 17, mercoledì 17 aprile ore 17

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Prezzi da 19 a 34 euro

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hotelparadiso 4 ©Marianne Menke presse

Familie Floz “Hotel Paradiso” di S. Kautz, A. Kistel, T. Rascher, F. Rohn, H. Schüler, M. Vogel, F. Baumgarten, Sala Umberto dal 2 al 7 aprile.

La scorciatoia per il paradiso passa per l’inferno

Strane cose accadono nel tranquillo HOTEL PARADISO, un piccolo albergo di montagna gestito con pugno di ferro dalla anziana capo-famiglia.

Ci sono quattro stelle che orgogliosamente troneggiano sull‘entrata e una fonte che promette la guarigione di malattie fisiche e psichiche.

Ma si intravedono nubi all‘orizzonte. Il figlio sogna il vero amore mentre combatte una dura battaglia con la sorella per mantenere il controllo sulla gestione dell‘albergo.

La donna del piano ha un problema di cleptomania e il cuoco ha una passione, quella di macellare, non solo animali…

Quando il primo cadavere affiora, tutto l‘albergo scivola in un vortice di strani avvenimenti.

Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire. La chiusura dell’albergo sembra a questo punto solo una questione di tempo. Si sa, un cadavere non porta mai bene…

Familie Flöz in versione noir! Un giallo sulle Alpi pieno di umorismo, sentimenti travolgenti e un tocco di melanconia.

Familie Flöz fa teatro servendosi di mezzi che vengono “prima“ del linguaggio parlato. Ogni conflitto si manifesta prima di tutto nel corpo. Il conflitto corporeo è l’origine di ogni situazione drammatica.

Tutte le pièce teatrali hanno origine da un processo creativo-collettivo, nel quale tutti gli interpreti fungono anche da autori di figure e di situazioni.

Nel corso di svariate improvvisazioni, il gruppo individua un tema, raccoglie materiale drammatico e ne discute ancora molto a lungo, prima di mettere in gioco le maschere. Similmente a un testo, una maschera porta con sé non solo una forma, ma anche un contenuto.

Il processo di sviluppo di una maschera, che va dalla sperimentazione sul palco, fino alla simbiosi attore/maschera è determinante per il risultato.

Il paradosso fondamentale della maschera, cioè il fatto di celare un viso animato dietro una forma statica e con essa di creare figure viventi, costituisce per l’attore una vera e propria sfida da raccogliere.

E non solo per lui.

La maschera prende vita innanzitutto nell’immaginazione dello spettatore, il quale, in questo modo, ne diventa, in una certa misura, anche il creatore.

Ricettivi anche verso le reazioni degli spettatori, con uno sguardo critico sempre rivolto al proprio lavoro, tutte le produzioni Flöz vengono spesso modificate nel corso del tempo, sviluppando così la loro pienezza e intensità.

Lo spettacolo ha fatto 680 rappresentazioni, 384 repliche e ha visitato 32 Paesi

con

MATTEO FANTONI / MARINA RODRIGUEZ LLORENTE 

DANIEL MATHEUS / FABIAN BAUMGARTEN

maschere Thomas Rascher, Hajo Schüler

scenografia Michael Ottopal | costumi Eliseu R. Weide

regia

MICHAEL VOGEL

SALA UMBERTO

Via della Mercede, 50 Roma

Dal martedì al sabato ore 21, domenica ore 17

sabato 6 aprile ore 17 e 21

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