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Teatro Portaportese “Lavoro di coppia”.

Lavoro di coppia di e con Stefania Aluzzi e Vincenzo De Luca al Teatro Portaportese regia di Linda Ocone


Teatro Portaportese “Lavoro di coppia”. Venerdì 6 e sabato 7 marzo 2020 alle ore 21,00 e domenica 8 marzo alle ore 18,00 approda al Teatro Portaportese il divertentissimo atto unico di Stefania Aluzzi e Vincenzo De Luca “LAVORO DI COPPIA” con Stefania Aluzzi e Vincenzo De Luca per la regia di Linda Ocone.

Teatro Portaportese “Lavoro di coppia”. Musiche originali E. Delli Veneri, Costumi M.F. Ocone, Grafica V. Leone

“Lavoro di coppia” è un atto unico che con umorismo e leggerezza parla degli errori più frequenti della vita coniugale: come pensare che il partner sia un lettore del pensiero automatico, in grado di decifrare qualsiasi nostro stato, o lasciare i conflitti in sospeso, certi che si risolveranno da soli, o peggio ancora idealizzare l’altro, caricandolo di aspettative.

Teatro Portaportese “Lavoro di coppia”. Stella e Mario sono due coniugi con una vita di coppia invidiabile: posto fisso e amore sincero, che a un certo punto si trovano a fare i conti con la loro felicità. Teatro Portaportese.

Una commedia che tra battute e allegria attraversa la vita di coppia, che ha bisogno di manutenzione quotidiana! Insomma mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo!

Vincenzo De Luca

Inizia la sua formazione artistica a Benevento, sua città natale, e prosegue gli studi con artisti del calibro di Ugo Chiti, Ermanna Montanari ed altri.

Si specializza a Roma presso l’accademia internazionale di teatro “Circo a Vapore”. Tra le ultime collaborazioni in teatro ha fatto parte della compagnia di Luigi De Filippo.

Stefania Aluzzi

Nasce a Napoli e si forma alla “Scuola dei giovani del teatro Sannazaro” diretta da Luisa Conte con la quale avrà l’onore di recitare.

Alternando esperienze teatrali e cinematografiche, nel suo percorso artistico incontra artisti del calibro di Carlo Giuffrè e Luigi De Filippo con il quale collaborerà per quasi dieci anni.

Linda Ocone

Si occupa di teatro da quasi trent’anni. Comincia frequentando il laboratorio Maloeis, si diploma ala Solot e dopo numerosi corsi di formazione comincia la sua carriera professionale rivestendo diversi ruoli: attrice, docente teatrale per istituti scolastici e di formazione superiore, organizzatrice di eventi e rassegne, regista.

Ha diretto il Teatro Roma.

TEATRO PORTAPORTESE

Via Portuense 102 – Roma Tel.06581239

BIGLIETTI INTERO 15,00 EURO (13,00 EURO +2,00 DI TESSERA)

RIDOTTO 12,00 EURO (10,00 + 2,00 DI TESSERA)

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Teatro Portaportese “404 – Page Not Found”.

Teatro Portaportese ‘404 – Page Not Found’ Teatro della Polvere.

Teatro Portaportese “404 – Page Not Found”. È il primo spettacolo figlio della ‘gemmazione’ romana del Teatro della Polvere, che proprio nella Capitale ha piantato un seme con attività laboratoriali e produzioni teatrali indipendenti.

Teatro Portaportese “404 – Page Not Found”. Stiamo parlando dello spettacolo “404 – Page Not Found”, prima produzione targata Teatro della Polvere/Roma, che i prossimi martedì e mercoledì, 10 e 11 marzo, andrà in scena sul palco di via Portuense 102, Roma.

Lo spettacolo, scritto per il TdP da Gianluca Tornese Buonamassa, passa ai raggi x un’intera generazione, e si muove attraverso tutti quegli sfondi emotivi che contribuiscono ad anestetizzarne il cervello, gli slanci di iniziativa e il coraggio, giungendo al risultato di comodo di scegliere di non agire.

Il titolo dello spettacolo – spiega il regista Stefano Tornese – fa riferimento al più comune segnale di errore in cui ci imbattiamo quando un server non è in grado di comunicare con noi, e non ci mostra la pagina internet che vorremmo vedere.

Ed è un momento di massima frustrazione per la nostra generazione.

Ma, fate attenzione, ‘404 – Page Not Found’ non è uno spettacolo che condanna i dispositivi tecnologici o i social media”.

“La tematica di fondo – spiega quindi l’autore – è la paura di diventare adulti.

Così ci si ritrova in una vita fatta di piani B: i protagonisti di questa storia sono all’inizio della loro vita ma è come se fossero già con un piede nella fossa, condannati ad una sfida persa in partenza.

Ma un evento in particolare costringerà loro a guardarsi per la prima volta negli occhi e a confrontarsi”.

“Torna più volte nello spettacolo l’idea della vita parallela – sottolinea la protagonista Giulia Bernabei – ovvero tutto ciò che potrebbe accadere se non fossimo bloccati in comfort zone, per uscire dalle quali è necessario darsi da fare.

Un impegno che la nostra generazione non è sempre pronta (o disposta) ad affrontare”.

LO SPETTACOLO.

Lui, trent’anni, e Lei, venticinque, sono una coppia di fidanzati che già si sente vecchia e sconfitta. Lei vorrebbe essere una cantante, Lui un chitarrista.

Ma Lei non ha mai studiato canto, Lui non ha mai imparato a suonare.

Per loro la vita è una sfida persa in partenza, entrambi con un lavoro insoddisfacente, entrambi con delle ambizioni soffocate dall’inerzia, dalla pigrizia, dalle scuse.

L’ambizione senza impegno si rifugia in un amore insano, una gabbia di asocialità e apatia fatta di computer, televisione, cellulari, internet, social, sushi a domicilio, abuso di farmaci.

Sul palco, gli attori Giulietta Bernabei e Stefano Tornese (che ne cura anche la regia). Il testo è di Gianluca Tornese Buonamassa.

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Teatro Portaportese “Aspide Gomorra in Veneto”.

Teatro Portaportese “Aspide Gomorra in Veneto”. Una Produzione Archipelagos Teatro Drammaturgia di Tommaso Fermariello, Aspide Gomorra in Veneto al Teatro Portaportese


Teatro Portaportese “Aspide Gomorra in Veneto”. Il 24 e 25 febbraio 2020 alle ore 21,00 approda al Teatro Portaportese lo spettacolo Aspide Gomorra in Veneto con Gioia D’angelo e Martina Testa

Teatro Portaportese “Aspide Gomorra in Veneto”. “Abbiamo deciso di concentrare le nostre operazioni nel nord-est perché qui il tessuto economico non è così onesto.”  Teatro Portaportese.

Sono queste le parole di Mario Crisci, l’inquietante figura che sta a capo della società Aspide, il gruppo di persone affiliate al clan dei Casalesi, che tra il 2009 e il 2011 misero in ginocchio oltre 130 imprenditori di diverse regioni italiane.

Approfittando della crisi economica abbattutasi su queste aziende Crisci e i suoi collaboratori prestavano denaro con tassi d’interesse impossibili da sostenere, minacciavano di morte e picchiavano a sangue i creditori insolventi, e infine li costringevano a cedere le loro attività all’Aspide tramite dei prestanome.

Lo spettacolo, partendo dal verbale del processo, ricostruisce il modus operandi dell’associazione, tra intercettazioni, parole del giudice e degli imputati.

Si focalizza in particolare sulla storia di Rocco Ruotolo, unico eroe positivo della vicenda, che in un clima di omertà e terrore (su oltre 130 imprenditori solo in due denunciarono alle autorità) denuncia e collabora con la polizia, infiltrandosi nell’associazione e diventando persona fidata del boss.

Ed è proprio dalle parole del boss Crisci che nasce il bisogno di raccontare questa storia, raccontarla perché non si ripeta.

Perché il Male, come la Mafia, è dietro la porta di casa, e solo la consapevolezza può aiutarci a combatterlo.

“Aspide. Gomorra in Veneto” è patrocinato dall’Associazione Libera contro le mafie.

Ha debuttato a marzo del 2018 in diversi eventi patrocinati dal Comune di Padova, da Associazioni di categoria e per le Scuole.

Uno sguardo lucido sui fatti.

Due donne – una giornalista e la moglie di un collaboratore di giustizia – raccontano questa storia.

Tecnico Audio e Luci Alberto Maria Salmaso

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“Guarire” come tornare al mondo quando la vita ci fa morire un po’ al Teatro Portaportese

Ohana Worldwide Family si prende cura di quelle persone che hanno un Sogno ma non sanno come realizzarlo e hanno perso la Speranza di farlo. Teatro Portaportese.

Il 14 e 15 febbraio alle ore 21,00 e il 16 febbraio alle ore 18,00 approda al Teatro Portaportese lo spettacolo trasformazionale “GUARIRE, come tornare al mondo quando la vita ci fa morire un po” di e con Erica Muraca

82169611 10159269262719278 1000856314886225920 nDebutto del quinto spettacolo trasformazionale di Erica Muraca dal titolo GUARIRE che parla di una storia vera, una storia intima, personale.

Durante i mesi della malattia del padre, Erica conosce e sperimenta varie tecniche di guarigione spirituale per sostenere il padre durante le varie fasi della malattia.

Sceglie poi le più efficaci e decide di farci uno spettacolo teatrale per portare al pubblico l’esito delle sue ricerche fino a questo momento facendo conoscere quello che più ha funzionato in questo ultimo anno per lei, per il padre, per le persone che ama che hanno dovuto affrontare diverse difficoltà.

Un documentario teatrale che a tratti sfocia in un rituale collettivo creato ad hoc per i partecipanti.

In scena la comunione di arti che caratterizza gli spettacoli di Erica Muraca: prosa, video, musica, danza.

Un perenne contatto con il pubblico tra la stessa Erica Muraca, in scena, unica protagonista, con lo scopo di portare alle persone qualcosa di vero, qualcosa di unico ma soprattutto qualcosa che possa essere efficace anche per chi assiste, per le loro storie, per le loro vite.

uno spettacolo trasformazionale di Erica Muraca

Drammaturgia Regia ed Editing Video di Erica Muraca

Costumi e oggetti di scena di Yana Harizanova

Grafica locandina Mike Palermo

Musiche d’autore dal vivo (unicamente per la replica del 16 febbraio ore 18) di Livio Livrea

Parte dell’incasso sarà devoluto a Ohana Wordwilde Family

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Teatro Portaportese “Io sono farfalla”, regia di Antonio Grimaldi


Teatro Portaportese “Io sono farfalla”. Martedì 11 e mercoledì 12 febbraio 2020 alle ore 21,00, il toccante e poetico spettacolo “IO SONO FARFALLA” per la regia di e con Antonio Grimaldi e scritto da e con Antonio Stoccuto.

Teatro Portaportese “Io sono farfalla”. Lo spettacolo è una sensibile visionaria narrazione di strascichi di una storia appartenente ad una donna transessuale E. (fonte che lasciamo anonima per privacy), sensibile per sottigliezza, passione, durata di studio e di lavoro intorno alla figura della fonte E.

Teatro Portaportese. Il lavoro nasce dall’esigenza dell’autore di attraversare il complesso universo dell’identità di genere e dal suo incontro con E.

Incontro che fornisce la base di lavoro e di drammaturgia allo spettacolo; diari personali, aneddoti, racconti, storie.

 Lo spettatore si troverà davanti ad un allestimento scenico essenziale, solo una panchina rossa, uno scenario visionario, dinamico, in cui il sogno e l’incubo appaiono lo schema più adatto ad accogliere le tematiche affrontate nella drammaturgia.

Al centro c’è l’affascinante, fragile, sincera figura di E. che non solo scopre la sua identità, ma anche rinasce e dà inizio alla nuova vita che arriva fin qui.

Essa somiglia a tutti noi, uomini e donne di questo e di tutti i tempi, siamo soli quanto lei, aldilà della mancata coincidenza tra sesso biologico e identità di genere, distruggiamo la vita fuori e dentro di noi continuamente durante le nostre crisi d’ identità, generando una transazione di noi stessi che abbatte i conflitti tra personalità e identità; nasce ogni volta così un profilo identificativo umano che combacia con la nostra realtà mutante.

Il drammaturgo dello spettacolo Antonio Stoccuto ha l’arduo compito di tratteggiare la donna E.

Essa, interpretata dall’autore stesso, si trasporta via dalla violenza umana e si arricchisce di tutte le sfumature per una nuova genesi.

Ad accompagnarla nel mutamento audace e violento, interviene la figura della madre, con caratteri tenebrosi, assume il ruolo violento di una punizione.

Un innamorato, con tratti di soave dolcezza, capace di trasportare in un mondo fiabesco la scena, con la sua danza che solo sa coniugare la linea sottile tra amore e morte, volo e baratro.

Entrambi i ruoli sono affidati all’ interpretazione di Antonio Grimaldi, attore e regista dello spettacolo, artista alla soglia di una maturità espressiva che sorprende.

La tessitura di tutto lo spettacolo viene scandita sempre a vista sulla scena, ogni cambio, ogni azione è messa a disposizione del pubblico che così può fruire con la visione un completo coinvolgimento con la realtà scenica.

E’ il risultato dell’analisi dell’essere nel suo continuo divenire sino a raggiungere ciò che si è.

L’identità transgender si avvicina spesso alla figura dell’artista nel divergere da qualsiasi categoria o normativa o struttura.

Cura artistica e organizzativa scuola elementare del teatro, conservatorio popolare per le arti della scena diretto da Davide Iodice.

Con la collaborazione di Ex Asilo Filangieri di Napoli – Teatro il Giullare di Salerno – Teatro Grimaldello

Elaborazioni sonore a cura di Dj Tony Macrì

Luci e scene Antonio Stoccuto e Mattia di Mauro

Costumi di Giovanna Medio

Fonica Angelica De Rasis

Oggetti di scena Antonio Stoccuto

Foto di scena Daniele Overa

Progetto grafico Anna Stoccuto

Teatro Portaportese “Io sono una farfalla”

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Teatro Portaportese 2

Lettera al mondo, il giardino segreto di Emily Dickinson spettacolo – concerto al Teatro Portaportese


“Cara Abiah Mi sono seduta adesso per scriverti una lunga, lunga lettera. I miei apparati di scrittura sono disposti davanti a me, e tutto è pronto. Non ho fiori davanti a me come ne avevi tu per ispirarti. Ma sai che posso immaginarmi ispirata da loro e che forse lo sarò davvero.” E.D. Teatro Portaportese.

Dal 7 all’8 febbraio alle ore 21,00 e il 9 febbraio alle ore 18,00 nella sala Tofani del Teatro Portaportese andrà in scena il poetico spettacolo–concerto di Marta Zotti e Cecilia Lasagno Lettera al mondo, il giardino segreto di Emily Dickinson. Quando scopriranno il tuo giardino, quali fiori troveranno?

Lo spettacolo prende vita a partire da Emily Dickinson, una poetessa altamente fertile dal punto di vista artistico, personaggio febbrile che sceglie la reclusione sociale. L’intera produzione sarà ritrovata dalla sorella in un baule ai piedi del suo letto.

Teatro PortaporteseTeatro Portaportese. Un giardino nascosto e un’impronta segreta. Un riscatto al femminile. Una storia che emergerà soltanto agli occhi di chi è rimasto.

“Lettera al mondo” è un passo a due per parola recitata e cantata, per un’attrice e una musicista. È storia evocata e narrata in prima persona sulla scena.

Lo spettacolo prende vita dalle parole che Emily Dickinson ha affidato alle sue 1789 liriche e alle centinaia di lettere che hanno scandito i suoi rapporti con il mondo esterno quando, appena trentenne, decise di chiudersi a vivere nella Homestead, la casa di suo padre.

L’opera di Emily Dickinson esprime il contrasto tra l’inautenticità della sfera pubblica e la libertà della sfera privata, celebra il valore della libertà espressiva e della ricerca dei propri desideri, del proprio “giardino interiore”, a dispetto della corsa all’apparenza del mondo contemporaneo.

È la presa di coscienza di una donna, “un fiero cervello che dà al mondo il voto: insufficiente”.

È la stessa autrice ad offrire un senso alla storia ricostruita intorno a lei e a fornire il filrouge del susseguirsi degli atti della scena: il ritrovamento delle sue poesie e il successo della poetessa dopo la morte, la perdita del contatto con il mondo esteriore, la ricerca del proprio giardino interiore, la solitudine, lo studio, l’amore per la vita.

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Yod. Appena più grande di un puntino spettacolo di Mimo in Canto di D. Zappalà e G. Scarpelli al Teatro Portaportese


“Yod. Appena più grande di un puntino”. Il 4 e 5 febbraio approda al Teatro Portaportese il delicato e poetico spettacolo di mimo in canto Yod. Appena più grande di un puntino di D.Zappalà e G. Scarpelli

“Yod. Appena più grande di un puntino”. La Yod è la decima lettera dell’alfabeto ebraico. Rappresenta la Creazione.

È la lettera più piccola, “appena più grande di un puntino”, come la nostra umanità, creazione infinitesimale; creatura e creatrice al tempo stesso.

Lo spettacolo è un atto unico, poetico ed evocativo, in cui lo spettatore viene preso per mano, guardato negli occhi e accompagnato a scoprirsi nella sua unicità, ma anche nella sua profonda appartenenza ad un ciclo universale.

L’Umanità, precaria per definizione, nasce da un bozzolo in uno spazio senza luogo, parte di un’eterna coscienza.

Approdata sulla dimensione Terra con una valigia di cartone, viene accolta, cullata e omaggiata dell’intero creato.

Quanto ne avrà cura? Quanto il suo ego prevarrà? Come si relazionerà con i suoi simili? E come vivrà la notte buia dell’anima, conseguenza imprescindibile del suo andare contro “natura”?

Dal buio alla luce, passando dalla redenzione e dalla riconciliazione, innanzitutto con la propria coscienza, per ricordarsi di essere parte attiva e compenetrata di un tutto, con un messaggio finale che è legge e principio universale: AMA TUTTI, SERVI TUTTI.

Lo spettacolo è un viaggio attraverso le note dell’animo umano, con la leggerezza e la profondità di un canto, con la forza della parola, con la magia della poesia, nella comunione di tanti cuori.

Lo spettacolo di Mimo in Canto prevede una partitura mimica accompagnata nei passaggi essenziali da una narrazione ex-machina e da musica e canzoni che innalzano l’espressione ad evocazione.

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Teatro Portaportese “Noi non vogliamo dimenticare”. La giornata della Memoria. Noi non vogliamo dimenticare

Lunedì 27 gennaio alle ore 21,00 per la Giornata della memoria, all’interno della Rassegna Civilmente otre il pregiudizio, approda al Teatro Portaportese il toccante e poetico spettacolo “Noi non vogliamo dimenticare”.

Teatro Portaportese “Noi non vogliamo dimenticare”. Con Guendalina Tambellini e Claudio Zarlocchi per la regia di Guendalina Tambellini.

Lo spettacolo vuole portare l’attenzione sulle persone che la guerra non la sceglievano ma la subivano, le persone comuni, come noi, come voi che ogni giorno si trovavano a viverla la guerra.

La loro vita stravolta per sempre; adulti, giovani, bambini che da quel momento hanno guardato alla vita con occhi diversi.

Portare avanti un ideale, un sogno costato anche la vita.

Un viaggio nelle emozioni, con gli stessi ideali di oggi: amore, libertà e uguaglianza

Cinquant’anni fa avremo detto che la seconda guerra mondiale, i campi di sterminio, la Shoah erano stati il periodo più buio della storia dell’umanità… purtroppo non è così, perché l’uomo dimentica…noi non vogliamo dimenticare.

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Temporaneamente tua

Teatro dell’Allodola in collaborazione con Segnavia fondazione Somaschi presnta Temporaneamente Tua al Teatro Portaportese

Il 14 e 15 gennaio approda al Teatro Portaportese lo spettacolo “Temporaneamente Tua” Testo di Greta Zamparini con inserti di Concita De Gregorio, diretto e interpretato da Greta Zamparini

“In ogni condanna che rivolgiamo agli altri c’è un volgare rigurgito di innocenza per noi stessi guadagnato a poco prezzo” (U. Galimberti).

 Temporaneamente Tua è un viaggio nella sessualità e in particolare nel mondo della prostituzione. Perché si vende il proprio corpo, oggi?

Teatro Portaportese. Per povertà, per costrizione? A volte per scelta? E se è per scelta, quali sono le spinte che la muovono? Forse il bisogno di sapere in numeri ‘quanto si vale’?

O perché il sapersi desiderate dà una sensazione di potere? Quanto la nostra società influisce nel farci vivere il corpo come uno strumento da sfruttare piuttosto che come parte integrante del nostro essere?

Teatro Portaportese. Siamo proprio sicuri che il prostituirsi sia qualcosa di così lontano da noi?

Partendo da due bellissimi testi di Concita De Gregorio, passando per una escort americana che fornisce le sue testimonianze attraverso un blog, e tramite contatti reali con donne vittime della tratta.

L’unica attrice interpreta sei personaggi femminili regalando una galleria di ritratti assolutamente realistici, suggestivi, struggenti.

Le sue donne raccontano storie, emozioni, si fanno relatrici di una realtà che è più vicina a noi di quanto pensiamo.

Strappano a volte un sorriso e poi aprono la porta su abissi che conosciamo troppo bene.

Un lavoro doveroso.

Un viaggio nell’animo umano, uno spettacolo per riflettere sul corpo, sull’anima, sul sesso e sui rapporti.

“Io faccio la puttana, non sono una puttana”

Temporaneamente Tua parla del rapporto con l’intimità, la nostra, delle bugie che ci diciamo pur di ottenere ciò che desideriamo, delle bugie che ci dicono pur di possedere ciò che vogliono attraverso di noi e alle quali noi vogliamo credere.

Corpi mezzi, corpi merci, persone valutate, prezzate, deprezzate, valutate e svalutate, vendute, comprate, barattate, usate, in una società “ancora convinta che la ricchezza sia il principale segno di successo”.

“Per accaparrarsi il potere basta far funzionare il corpo secondo un determinato regime di segni, ed è da vedere se il registro dei segni diffuso dalle nostre società sia meno crudele delle torture dei primitivi”. Umberto Galimberti

“Si ringrazia la sig.ra Der Gregorio per la concessione dei diritti dei due monologhi “Dalia” e “Cristina” presenti nel suo libro Malamore, Ed. Inaudi”

Con Greta Zamparini

Regia e drammaturgia di Greta Zamparini Federica Bognetti

Disegno Luci di Claudine Castay

Tecnico luci Monica Gorla

Coreografia di Lara Guidetti

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La felicità è uno schiaffo monologo comico poetico, Di Giorgia Goldini e Stefano Dell’Accio al Teatro


Lunedì 9 dicembre alle ore 21,00 approda al Teatro Portaportese il monologo comico – poetico di Giorgia Goldini e Stefano Dell’Accio “La felicità è uno schiaffo” con Giorgia Goldini.

Teatro Portaportese “La felicità è uno schiaffo”. Uno spettacolo sulla felicità, su quello che a volte ci rende felici, sulle piccole cose importanti che quando arrivano non sono mai come te le eri immaginate.

Uno spettacolo che non dà risposte, ma che mette inscena dei tentativi, che fissa dei momenti, che propone delle visioni. Teatro Portaportese.

Dieci istantanee da guardare con calma per cogliere i dettagli: il colore del gelato caduto al bambino sul lungomare di Rimini, il vestito della sposa sporco di erba e fango, il profumo di quella precisa marca di detersivo, i capelli dell’uomo giusto.

“Per me felicità è quando da piccolo ti bastava il lungomare di Rimini la sera, in vacanza le due centrali di agosto.

Un filo di aria improvvisa ad asciugarti il sudore sul collo, il gelato al puffo e fior di latte in una mano, l’altra mano nella mano di tuo papà e la mamma di fianco a te pronta con i tovagliolini.

Quando ti bastava questo per credere, che andava e sarebbe andato tutto bene, che eri dove dovevi essere, che non era necessario fare qualcosa di diverso per essere all’altezza, adeguato, corretto, migliore, il migliore, più bello, il più bravo”.

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Così per caso 1

Torna in scena al Teatro Portaportese di Roma nella rassegna “Civilmente – Oltre il pregiudizio” “Così per caso”


 Teatro Portaportese “Cosi per caso”. Vincitore di un premio per la miglior regia ed uno della critica alla prima rassegna teatrale romana sulla Shoah, Così per caso, è il ricordo di una “Voce della Shoah”.

 Teatro Portaportese “Cosi per caso”. Marta Ascoli, racconta la follia dell’Olocausto attraverso gli occhi di una diciassettenne, deportata ad Auschwitz nella notte tra il 29 e il 30 marzo 1944.

Lo spettacolo racconta la storia di Marta Ascoli (Valeria Mafera – Marta adulta e Gloria Luce Chinellato – Marta adolescente), autrice del libro e deportata per errore nella notte tra il 29 ed il 30 marzo 1944.

Presenti in scena sono anche Manfredi Gelmetti (Giacomo Ascoli), Alessandra Vagnoli (Ida Tommasini) e Cristiano D’Alterio (ufficiale nazista).

Trucco Rober Ilie, scenografia Lara Catalani.

“La vita è un concatenamento di eventi… pensi che certe cose a te non accadranno mai… Invece sono lì, stanno già accadendo, Così per caso”

Queste sono le parole conclusive dello Spettacolo “COSI’ PER CASO” atto unico scritto e diretto da Angelita Puliafito.

Spettacolo che parla della deportazione del tutto insensata di una Triestina che a causa del suo cognome di città, viene scambiata per ebrea pur non essendolo.

Da quel giorno la sua vita cambia radicalmente, marchiandola nel profondo per sempre.

La regia utilizza ogni spazio, convivono sul palco, in una magnifica danza immaginaria, i fantasmi del passato e quelli di un presente che “non deve essere dimenticato” tramite le ombre cinesi, vengono rappresentati gli aspetti più brutali della deportazione.

Ci si lascia così trasportare verso Auschwitz e le sue atrocità.

Uno spettacolo d’impatto, con personaggi forti, con un grande messaggio da comunicare: “Auschwitz è di tutti!

Non è solo degli ebrei, non è solo dei deportati, Auschwitz è la storia che nessuno deve dimenticare”.

Teatro Porta Portese Via Portuense 102 Roma

Tel. 06 5812395

E-mail: teatroportaportese@gmail.com

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Eleonora Manara in ACIDO di Enza Li Gioi al Teatro Portaportese.


Il 25 novembre, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne approda al Teatro Portaportese, Acido.

Teatro Portaportese va in scena “Acido”. All’interno della rassegna Civilmente Oltre il pregiudizio il toccante spettacolo ACIDO di Enza Li Gioi con Eleonora Manara per la regia di Margarita Smirnova.

Una donna legata da molti anni a un uomo mediocre ma infedele e indifferente ai suoi sentimenti decide, dopo che lui l’ha lasciata per mettersi con un’altra, di iniziare una nuova relazione con un uomo che la rende felice.

Uno spettacolo che racconta la storia di violenze subite dalle donne nell’ambito famigliare, violenze che sono arrivate a sistemi assurdi, una raccomandazione alle donne di denunciare subito senza aspettare che le cose cambiano, l’esperienza ci dice che possono solo peggiorare.

Ma l’ex, pur essendosi ormai accasato e aver avuto addirittura un figlio con l’altra, continua a controllare la sua vita e di fronte a questa nuova situazione reagisce sfigurandola con l’acido.

Teatro Atelier. La donna, ricoverata in una clinica per la ricostruzione plastica dei tessuti danneggiati, privata anche della vista.

 Riflette sulla sua vita e sulla condizione femminile, nonché sull’ancestrale conflitto tra il maschile e il femminile chiamando in campo il ruolo delle donne nella Storia, nell’Arte e nella Letteratura.

Le sue riflessioni la condurranno alla fine a prendere una decisione coraggiosa e davvero insolita.

Uno spettacolo che racconta la storia di violenze subite dalle donne nell’ambito famigliare, violenze che sono arrivate a sistemi assurdi, una raccomandazione alle donne di denunciare subito senza aspettare che le cose cambiano, l’esperienza ci dice che possono solo peggiorare.

TEATRO PORTAPORTESE

Via Portuense 102 – Roma Tel.065812395

BIGLIETTI

INTERO 15,00 EURO (13,00 EURO +2,00 DI TESSERA)

RIDOTTO 12,00 EURO (10,00 + 2,00 DI TESSERA)

Foto By Elena Tomei

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