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“Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti.

“Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti. Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri

“Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti. A San Lorenzo a Roma, dopo il successo delle esposizioni de “L’Inferno” e “Il Purgatorio”, in mostra le 33 Opere Xilografiche che completano “La Divina Commedia” il capolavoro illustrato dal Maestro del Surrealismo Salvador Dalì.

“Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti. Apertura per il pubblico: Dal 1 al 23 dicembre 2022 dal mercoledì alla domenica dalle ore 18 alle ore 23 – ultimo ingresso ore 22.30 Ingresso con formula “Up to You”

Ho voluto che le mie illustrazioni per Dante fossero come delle lievi impronte di umidità su un formaggio divino, di qui il loro aspetto variopinto ad ali di farfalla.” Salvador Dalì

Nel 1949 il Poligrafico dello Stato e il Governo Italiano, in occasione dei 700 anni dalla nascita di Dante, commissionano a Salvador Dalì, il Maestro del Surrealismo, l’illustrazione de La Divina Commedia. “Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti.

L’opera nel corso degli anni subisce diverse variazioni, sia nella sua committenza sia in alcuni aspetti tecnici ed editoriali, tanto da rendere incerta l’associazione tra tavole e versi corrispondenti.

L’artista tra il ‘50 ed il ‘52 realizza un capolavoro illustrato del Novecento: 102 acquerelli presentati, con un’anteprima di 40 tavole, in occasione di una sua mostra antologica al Casino dell’Aurora Rospigliosi a Roma nel 1954.

L’esposizione in Italia genera polemiche dovute alla considerevole somma di denaro pubblico impiegata e alla discussa capacità dell’artista di incarnare adeguatamente lo spirito dantesco. Pertanto il progetto originario fallisce e Dalì decide di vendere le illustrazioni a Joseph Foret, che le presenta nel 1960 al Museo Galliera di Parigi.

A Foret si deve il processo di trasformazione degli acquerelli in xilografie; sotto la diretta supervisione del genio del Surrealismo, vengono convertiti in matrici di stampa i 3500 blocchi di legno intagliati a mano ed impressi in progressiva i 35 colori di ogni tavola.

Tale tecnica consente, oltre a preservare tutti gli elementi cromatici, l’aggiunta delle più intense sovrapposizioni dei colori.

La traduzione xilografica delle illustrazioni della Commedia daliniana sarà pubblicata in due edizioni: una francese curata da Foret nel 1963 ed una italiana tra il ‘63 ed il ‘64 per il 700° anniversario della nascita di Dante.

La Galleria delle Arti, storico ritrovo culturale del quartiere di San Lorenzo a Roma,a partire da giovedì 1 dicembre alle ore 18, dopo il grande successo di pubblico riscosso dalle precedenti esposizioni delle 34 opere dell’Inferno e delle 33 del Purgatorio, presenta le 33 xilografie che terminano l’ascesa visiva di Dante attraverso il Paradiso, ultimo capitolo di un capolavoro che il pubblico raramente ha l’occasione di conoscere e visitare.

“Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti. In contrasto con l’ironia grottesca dell’Inferno e del Purgatorio, l’ultima cantica appare delicata e celestiale, dai colori eterei prevalentemente pastello.

“Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti.
“Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti.

L’allestimento dell’esposizione segue il catalogo di Foret, pertanto presenta delle inesattezze nella disposizione delle tavole all’interno del poema e i versi associati a esse.  

L’evento rientra nell’ambito delle Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri ed è realizzato in collaborazione con FUIS – Federazione Unitaria Italiana Scrittori, Dante 2021 – Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni e FEDERINTERMEDIA.

La mostra, con ingresso a offerta libera, sarà visitabile dal mercoledì alla domenica dalle ore 18 alle ore 23 (ultimo ingresso ore 22.30), dal 1 al 23 dicembre. 

Il 2 dicembre alle ore 19 la conferenza curata da Caterina Brazzi Castracane dal titolo “Dal giardino all’utopia. Il Paradiso anelato nella storia.” “Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti.

IL PARADISO DI DALÌ
Dal 1 AL 23 DICEMBRE 2022. Dal mercoledì alla domenica dalle ore 18 alle ore 23.
c/o La Galleria delle Arti
Via dei Sabelli, 2 – 00185 Roma
Tel 375.7223987

Ingresso con formula “Up to You”
 
Le Opere in mostra

CHANT 1 – DANTE
CHANT 2 – L’ANGE
CHANT 3 – LE PREMIER CIEL
CHANT 4 – BÉATRICE
CHANT 5 – NOUVEL ASPECT DE BÉATRICE
CHANT 6 – LE CIEL DE MERCURE
CHANT 7 – LE NOVEAU DOUTE DE DANTE
CHANT 8 – LA PLUS GRANDE BEAUTÉ DE BÉATRICE
CHANT 9 – LE CIEL DE VÉNUS
CHANT 10 – L’ANGE DU SOLEIL
CHANT 11 – OPPOSITION
CHANT 12 – L’ÉCLAT DES CORPS GLORIEUX
CHANT 13 – AINSI FUT CRÉÉE LA TERRE
CHANT 14 – APPARITION DU CHRIST
CHANT 15 – EXTASE DE DANTE
CHANT 16 – APPARITION DE L’ANCÊTRE
CHANT 17 – LA PRESCIENCE DIVINE
CHANT 18 – LA SPLENDEUR DE BÉATRICE
CHANT 19 – LE LANGAGE DE L’OISEAU
CHANT 20- LE 6° CIEL DE JUPITER
CHANT 21 – L’ÉCHELLE MYSTIQUE
CHANT 22 – L’ANGE DU 7° CIEL
CHANT 23 – LE TRIOMPHE DU CHRIST ET DE LA VIERGE
CHANT 24 – LA JOIE DES BIENHEUREUX
CHANT 25 – SAINT JACQUES ET L’ESPÉRANCE
CHANT 26 – DANCE RECOUVRE LA VUE
CHANT 27 – GLORIA PATRI
CHANT 28 – LA MARCHE VERS DIEU
CHANT 29 – LA CRÉATION DES ANGES
CHANT 30 – A L’EMPYRÉE
CHANT 31 – L’ARCHANGE GABRIEL
CHANT 32 – PRÉPARATION A LA PRIÈRE FINALE
CHANT 33 – PRIÈRE DE SAINT BERNARD

La Galleria delle Arti: storia del locale

“Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti.
“Il Paradiso di Dalì” alla Galleria delle Arti.

La costruzione del quartiere di San Lorenzo risale al periodo tra il 1884 e il 1888, durante il grande sviluppo urbanistico che ebbe la città di Roma a seguito dell’Unità d’Italia, e si sviluppò in un’area oltre le Mura Aureliane, precedentemente agricola.

La sua edificazione avvenne per accogliere gli alloggi di ferrovieri, operai ed artigiani giunti a Roma alla fine del secolo XIX per lo sviluppo urbanistico della città a cavallo tra i due secoli.

Nasce quindi con una connotazione popolare che si rispecchia nelle particolari tipologie abitative.

Durante tale periodo, nel 1885, viene costruito l’edificio che ospita La Galleria delle Arti.

Inizialmente destinati agli scantinati del palazzo ad uso privato, gli spazi occupati dal locale furono utilizzati dagli abitanti del quartiere come ricovero antiaereo durante la II guerra mondiale, anche durante i drammatici bombardamenti del 19 luglio 1943, come si evince dai numerosi palazzi che mantengono il ricordo delle lesioni subite, durante i quali morirono circa 3.000 persone.

Dalla fine degli anni Quaranta, il locale fu trasformato in una fabbrica di sedie, la ditta Croppo, che mantenne la sua attività in quel luogo fino alla fine decennio successivo.

Fu quindi una balera e alle fine degli anni Sessanta, con la nascita di una nuova tipologia di fruizione del cinema che vede la nascita di sale interamente dedicate alla attività di cinema d’essai, divenne il Cineclub Sabelli, uno dei più importanti esempi di questa nuova tendenza insieme al Filmstudio 70 e il Monte Sacro a Roma.

Il Circolo Gianni Bosio, fondato a Roma nel 1972, aprì la sua prima sede a via dei Sabelli 2; in quel periodo, a condurre le attività del Circolo c’erano Paolo Pietrangeli, i componenti del Canzoniere del Lazio, un gruppo di teatro e di musica che si era chiamato Collettivo Gianni Bosio, e varie persone sparse gravitanti nel modo della scena artistica e politica degli anni Settanta.

Dal 1986 al 1989 divenne la galleria “Artista casa delle Arti” che nel 1990 fu trasformata nella prima galleria d’arte aperta di notte a Roma ospitando mostre d’arte ma anche spettacoli di poesia contemporanea e musica etnica.

Durante i Novanta aprì in quelle sale il DDT, storico locale della Movida Romana; a seguire il Lost’n’found e il Mads, storico locale della capitale della scena underground e punk che ospitava una ricca programmazione teatrale, le cui attività si sono concluse a metà del decennio scorso.

Ristrutturata nel 2019, la Galleria delle Arti è oggi uno spazio di 320 metri quadri di grande versatilità che ha mantenuto le caratteristiche strutturali del basamento di un edificio di fine XIX secolo: una sequenza di archi costituiti da mattoncini in laterizio, pietra e tufo, intervallati da ambienti di diversa grandezza che, esaltati come elementi architettonici, ne creano il fascino.

La struttura degli spazi si configura come una lunga e monacale galleria di archi e volte che viene contrastata dagli arredi in velluto e oro dai rimandi anni Venti/Trenta.

 
La Galleria delle Arti  

Via dei Sabelli 2 – Roma

Ufficio Stampa: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it

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Flowers of Taiwan III MAXXI Museo Nazionale delle Arti.

Flowers of Taiwan III MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo dal 23-26 Settembre 2021


Flowers of Taiwan III MAXXI Museo Nazionale delle Arti. Dal 23 al 26 settembre 2021 al Maxxi di Roma torna Flowers of Taiwan.

La manifestazione è realizzata da Asiatica Film Festival, Joint Cultural Initiatives e Fondazione MAXXI, con il sostegno ed il supporto del Ministero della Cultura di Taiwan, l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia, in collaborazione con il Taiwan Film and Audiovisual Institute, Taiwan Docs e l’Università degli Studi di Roma Tre. 

Flowers of Taiwan III MAXXI Museo Nazionale delle Arti. Una profusione di immagini che si amalgamano tra finzione, documentari, animazione e videoarte per comprendere meglio l’essenza, l’estetica e le ossessioni tematiche dell’identità taiwanese nelle ventuno opere presentate in questa edizione.

Molte in anteprima italiana, raccontano l’oggi ma anche il passato più recente dell’isola.

Cuore pulsante della terza edizione sono i video documentari del Green Team Movement, collettivo militante attivo tra il 1986 e il 1990, che ha magistralmente coniugato attivismo politico dal basso e viralità, smascherando fake news e devianti narrative mainstream filogovernative in un momento di passaggio sociopolitico e culturale cruciale per l’isola. Parallelamente, dalla metà degli anni Ottanta, i maggiori esponenti del nuovo cinema danno visibilità internazionale ad un cinema capace di cogliere la realtà della società taiwanese in trasformazione.

Come The Terrorizers thriller metropolitano enigmatico di Edward Yang, o Dust in the Wind un ottimo punto di partenza per assaporare uno dei classici film cult di Hou Hsiao-hsien, entrambi del 1986 che, con All Corners of the World del 1989 di Tsai Ming-liang, rappresentano tre pietre miliari della prima New Wave Taiwanese e si concentrano sulle esperienze di crescita, sui riti di passaggio, in parte autobiografici dei registi stessi.

Nella continuità di visioni tra Videogallery ed Auditorium, fiction e video arte, si rompono le barriere formali che segmentano l’immaginario filmico, a favore di una circolarità di rappresentazioni visive alle prese con innovazione, memoria collettiva e società post-fattuale.

Flowers of Taiwan III MAXXI Museo Nazionale delle Arti.
Flowers of Taiwan III MAXXI Museo Nazionale delle Arti.

Memoria e media sono al centro dei lavori del videoartista Che Yu Hsu, giovane emergente tra i più promettenti in Asia orientale, che attraverso un’animazione ricca ed originale, indaga brillantemente nell’opera Lacuna il processo di costruzione visuale della memoria nel suo intreccio tra privato e collettivo.

Il rapporto tra memoria e identità è mirabilmente intrecciato anche nei film documentari presenti This shore: A family story di Wu Tzu An, un collage narrativo eterogeneo di testi, suoni e immagini di repertorio in vari formati assemblati alla luce dell’esperienza personale della diaspora taiwanese negli Stati Uniti.

In anteprima italiana anche In Trance we gaze di Chen Singing, artista prolifica sia nel campo dei documentari che della videoarte, che in questo intenso cortometraggio rivisita e incorpora rituali e fedi nella relazione tra uomini e divinità nella costante distruzione e rinascita.

Una delle più spettacolari processioni religiose a Taiwan, in cui i credenti accompagnano attraverso l’isola per otto giorni consecutivi la Dea del mare Dajia si potrà ammirare nel documentario The homecoming piligrimage of Dajia Mazu di Huang Chun-ming del 1975, nella versione digitale restaurata dal Taiwan Film and Audiovisual Insitute con l’audio originale in taiwanese, censurato dal governo nazionalista che imponeva il mandarino come lingua ufficiale dell’isola.

A Lean Soul di Chu Hsien-che, esamina la vita e l’opera di Qi Dengshen, un ritratto intimo di uno dei più importanti e controversi scrittori taiwanesi degli ultimi cinquant’anni.

Una molteplicità di sguardi tra cielo e mare, nell’opera Asia Air di Wu Chi Yu che attraverso la realtà virtuale ridisegna ed immagina il “possesso” del cielo e dello spazio in Asia, e nell’ipnotico lavoro di Lin Guan Ming Boundless sea sull’osservazione in movimento dell’orizzonte marino dell’Isola.

Tra i film in anteprima italiana l’opera che ha fatto più discutere a Taiwan: Silent Forest di Chen Nien Ko opera prima sul bullismo e la violenza all’interno di un gruppo di adolescenti con disabilità. 

Dell’iconoclasta Tsai Ming –liang, questa edizione presenta, oltre a All Corners of the World primo film realizzato da Tsai, i recentissimi mediometraggi Days presentato alla 70° Berlinale (uscirà al cinema il 14 ottobre distribuito da Double Line) e The Night (quest’ultimo presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia), nel suo stile non narrativo, in linea con il principio dei lunghi piano sequenza, essenziali, senza dialoghi, offrono un nuovo capitolo della magistrale ricerca sul rapporto spazio tempo di Tsai.  

In Days la sua sensibilità si manifesta nel rapporto di due solitudini che s’incontrano; Night girato ad Hong Kong nelle notti del movimento di protesta, ritrae un’atmosfera metropolitana sospesa nello sguardo dell’artista. I suoi corti e mediometraggi ricevono una sempre maggiore attenzione dal mondo dell’arte.

All’interno della manifestazione avranno luogo due incontri/lezioni: Made in Taiwan a cura di Italo Spinelli e Silvia di Domenico, il racconto politico sociale dell’isola attraverso il cinema; e Fantasmi nelle tre Cine tra Cinema e Letteratura a cura di Rosa Lombardi (Università di Roma Tre) e Marco Meccarelli (Università di Macerata).

Le proiezioni verranno introdotte dagli autori e registi in video presentazioni realizzate esclusivamente per la III edizione di Flowers of Taiwan.

INGRESSO GRATUITO

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Flower of Taiwan – Maxxi Archeoares

TUTTE LE PROIEZIONI SONO IN LINGUA ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO.

Ufficio stampa

Officina delle culture

Giovanna Nicolai gva.nicolai@gmail.com

Carla Romana Antolini 393 9929813 crantolini@gmail.com

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Ristoro immediato per Arti, Musica, cultura e spettacolo.

Ristoro immediato per Arti, Musica, cultura e spettacolo. Lettera aperta di oltre 400 operatori nazionali contro il nuovo DPCM che prevede la chiusura di cinema, teatri e sale concerti.


Ristoro immediato per Arti, Musica, cultura e spettacolo. Lettera indirizzata al: Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, Ministro dell’economia Roberto Gualtieri

Ristoro immediato per Arti, Musica, cultura e spettacolo. Sono oltre 400 gli operatori culturali che sottoscrivono la lettera aperta sia contro lo stop generale dello spettacolo dal vivo, sia per chiedere un ristoro immediato e a fondo perduto per gli organismi di tutta la filiera culturale, oltre ad un sostegno ai lavoratori dell’intero comparto artistico. 

Ristoro immediato per Arti, Musica, cultura e spettacolo. Per effetto del nuovo DPCM, fino al 24 novembre sipari chiusi in tutta Italia per cinema, teatri, concerti e per ogni altra perfomance artistica dal vivo.

A nome di tutti i sottoscrittori della lettera aperta indirizzata al premier Conte e ai ministri Franceschini e Gualtieri.

Il presidente di FEDITART, Gino Auriuso, precisa che “questa misura assunta nei confronti della Cultura e Spettacolo dal Vivo produrrà effetti economici disastrosi per un settore già fortemente provato.

Soprattutto provocherà un effetto sociale devastante privando i cittadini di uno strumento di condivisione e riavvicinamento umano, seppur nel rispetto del distanziamento fisico.

E’ urgente una misura di aiuto che preveda il ristoro immediato per tutte le arti dello spettacolo”.

LETTERA INTEGRALE CON ELENCO DEI FIRMATARI:

Egregio Presidente, Egregi Ministri,

la decisione contenuta nel nuovo DPCM che determina la sospensione degli spettacoli in teatri, cinema e sale da concerto, nonché la fortissima limitazione dei circoli culturali, colpisce il comparto italiano che più di ogni altro ha adottato correttamente e rispettosamente le misure prescritte dai protocolli sanitari.

Ultimi studi dimostrano che i teatri, i concerti, i cinema, sono tra i luoghi più sicuri del Paese, ed in virtù di questo, ci sfugge la ratio con la quale si sospendono tali attività al contrario di altre che per propria natura non possono garantire i livelli di sicurezza raggiunti nei nostri luoghi.

Questa misura assunta nei confronti della Cultura e Spettacolo dal Vivo produrrà effetti economici disastrosi per un settore già fortemente provato, e soprattutto provocherà un effetto sociale devastante privando i cittadini di uno strumento di condivisione e riavvicinamento umano, seppur nel rispetto del distanziamento fisico.

Alla luce di tutto questo e per evitare la chiusura definitiva di migliaia di imprese e realtà culturali, chiediamo un immediato ristoro diretto e a fondo perduto per gli organismi di tutta la filiera culturale ed un sostegno ai lavoratori dell’intero comparto:

artisti e imprese del settore musicale, teatrale e coreutico, operatori e tecnici dello spettacolo, associazioni, centri e circoli culturali, bande, cori e scuole d’arte.

Nella certezza di poter contare sul Vs impegno vi auguriamo buon lavoro, l’Italia ne ha bisogno!

ELENCO FIRMATARI:

Fed.It.Art.

Forum Nazionale dell’Educazione Musicale

Forum Terzo Settore Lazio

Cendic

ARCI Roma e Lazio

SIEDAS

UTR

APS

CO. R. S. A. – Coordinamento Romano Scuole d’Arte, Teatro Porta Portese, Ipazia Production, Coordinamento StaGe!

Con: AudioCoop – Etichette Discografiche Indipendenti, AIA – Artisti Italiani Associati, Artisti, Musicisti, Interpreti ed Esecutori, Rete dei Festival – Festival e Contest,

It – Folk Artisti e Festival Folk, Anat e Asmea Promoter, Premio dei Premi Canzone d’Autore, Esibirsi – Lavoratori dello Spettacolo / Confcooperative,

Fismed – Confesercenti, A – Dj – Disc Jockey, ATCL Lazio Circuito Live Teatri, Goodfellas Distribuzione Dischi e Libri, Discoteca Laziale – Circuito Negozi di Dischi,

Cafim – Strumenti Musicali, Fiere del Disco Music Day Roma e altre città, Discodays Napoli, Appello degli Artisti della Musica Popolare,

Musica d’Asporto a Torino, il mensile di Musica Jazz, Materiali Sonori e Lo Zoo di Berlino – Produzione e Distribuzione /Legacoop,

Classic Rock on Air circuito radiofonico e circuito media OASport e OAPlus, LAziosound – Musica e Giovani, Maninalto! Circuito Ska, Rock Targato Italia – Circuito per Emergenti, MArtelive – Circuito della Musica e Arte Contemporanea, Musplan – Piattaforma di scouting per nuovi artisti, Assembramento Artistico di Bolognadi Artisti e Tecnici,

Dietro le Quinte – Tecnici Impianti Audio e Luci e Video di Bologna, Ridens – Attori e Artisti Comici Settore Teatro, Web e Tv – , AMG Disk, Arci Ponti di Memoria Milano,

FederArte Rom,Slow Music,Borghi Artistici , RadUni – Circuito Web Radio Universitarie, Fiofa – Circuito D’Autore, Osservatorio Giovani di Napoli, Calabria Sona, Emes Agency, Associazione CulturArti FVG, Fly Web Radio, Sos Animazione Piemonte,

Fondazione Lelio Luttazzi, ACEF Bologna, Musicisti 2020 di Napoli, MIE – Musicisti Italiani Emergenti, Suoni a Sud,

Italy Sona, Cisac Sals, Tavolo Permanente delle Bande Musicali,SILS, Assoartisti Nazionale, Fasol Coop, Live Music Advisor, iLiveMusic,

Unione OBIS (Unione orchestre ballo italiano e spettacolo), Acoustic Guitar Village, Disma Musica, Festa della Musica AIPFM e MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, 

Associazione Culturale Gabriel Marcel, Associazione artistico-culturale Il Tempo dell’Arte, Associazione Exploratorium – Napoli,

Centro Sperimentale di Didattica e Divulgazione Musicale PROGETTO SUONO, Associazione Dimensioni Musicali, Associazione culturale e musicale Musica è Vita,

Officina orffiana delle arti, Soc Coop Orchestra del Teatro Cilea di Reggio Calabria, Istituto Suzuki Italiano, Anbima – Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome, 

Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia. Scuola Popolare di Musica di Testaccio, Centro Studi di didattica musicale Roberto Goitre,

Associazione Culturale Musicale “Il Colore dei Suoni”, AIKEM – Associazione Italiana Kodály per l’Educazione Musicale, ASSOCIAZIONE ARTISTI ANATOLÉ, O.S.I. Orff-Schulwerk Italiano, P.E.R.SUD – PERCORSI ENERGIE RINNOVABILI SUD, Associazione Gemma Musicalis,

Associazione Ensemble Vox, Associazione Moebius per un teatro umano, Associazione Kaos Music Lab, Associazione culturale“Milleunanota”, 

AIGAM – Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale, Music Lab, Associazione Napulitanata, Associazione Internazionale Musica in Culla – Music in Crib,

Centro Studi Musica & Arte, AIJD – Associazione Italiana Jaques-Dalcroze,

Tavolo Permanente Musica 0/6. 

UFFICIO STAMPA | ROSSANA TOSTO COMUNICAZIONE | redazione@rossanatosto.com | 333.4044306

Rossana Tosto Comunicazione

Press Officer & Public Relations

+ 39 333 4044306
www.rossanatosto.com

redazione@rossanatosto.com
rossanatosto@gmail.com

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Fuori Teatro1

Fonderia delle Arti “Fuori Teatro”. L’associazione Culturale Artéteca presenta Riabilit-AZIONE con l’Improvvisazione Teatrale alla Fonderia delle Arti 7 marzo 2020 dalle 15.00 alle 19.00

Fonderia delle Arti “Fuori Teatro”. Il 7 marzo, per la prima volta assoluta a Roma, sul palco della Fonderia delle Arti prende il via il progetto che unisce l’Improvvisazione Teatrale al mondo della disabilità.

Fonderia delle Arti “Fuori Teatro”. Molti sono i corsi di teatro aperti a disabili, ma mai fino ad ora a Roma e in gran parte d’Italia, l’Improvvisazione Teatrale era stata vista e utilizzata come strumento per sostenere un percorso di riabilitazione.

Fonderia delle Arti “Fuori Teatro”. Un esperimento riuscito in Emilia Romagna dove, da oltre tre anni la Compagnia TraAttori organizza corsi, workshop e spettacoli basati sull’improvvisazione teatrale quale strumento aggiuntivo e di supporto in un percorso riabilitativo.

L’ Associazione Artéteca ha voluto coinvolgere a Roma i colleghi emiliani organizzando un workshop specifico e uno spettacolo teatrale con ospite la compagnia “Fuori di Teatro”, una compagnia integrata di attori con disabilità e normodotati.

Grazie alla collaborazione di queste due associazioni, quindi, il 7 marzo dalle ore 15.00 alle ore 19.00, si terrà il workshop dedicato al sostegno e alla riabilitazione attraverso l’arte dell’Improvvisazione teatrale.

Quattro ore di laboratorio dedicate a Medici, Psicoterapeuti, Operatori Socio Sanitari, Insegnanti, Tecnici della riabilitazione, Improvvisatori ed Attori, nelle quali si affronteranno diverse tematiche

Prime tra tutte, si cercherà di comprendere come utilizzare al meglio l’Improvvisazione Teatrale quale strumento aggiuntivo e di supporto in un percorso riabilitativo (Si lavorerà, insieme al gruppo dei Fuori di Teatro

Su sostegno, ascolto, didattica per le diverse abilità, dinamiche di integrazione, riabilitazione delle competenze relazionali, valorizzazione e accettazione del gruppo)

Subito dopo alle ore 21.00 sul palco del teatro di via Assisi, prenderà vita uno spettacolo totalmente improvvisato.

Nessun copione, nessun canovaccio per gli attori coinvolti che si affideranno solo al genio dell’improvvisazione.

Artéteca desidera con l’occasione contribuire a far conoscere Dynamo Camp, progetto che offre gratuitamente progetti di Terapia Ricreativa Dynamo a bambini e ragazzi con gravi patologie e alle loro famiglie, a Limestre in Toscana e in ospedali e case famiglia in numerose città di tutta Italia.

Durante l’evento saranno presenti volontari di Dynamo Camp con un banchetto informativo sul progetto.

L’incasso sarà utilizzato per l’apertura dei laboratori di improvvisazione per i disabili e per sostenere le attività di Dynamo Camp.

Perché l’improvvisazione teatrale può essere un sostegno al percorso riabilitativo.

I pazienti affetti da Psicosi manifestano una condizione cosiddetta “autistica”, intesa, come generico “disinvestimento psichico sugli oggetti concreti della realtà e successivo ripiegamento dell’energia psichica sugli oggetti del cosiddetto mondo interno”.

Ciò li rende, in misura variabile, limitati nelle generiche abilità di ingaggio relazionale spontaneo nella vita comune ma, soprattutto, si manifesta un deficit dell’”immediatezza” della relazione comunicativa. Afferma Enrico Rosini.

Si evidenzia comunemente una sorta di asimmetria “intersoggettiva” tra paziente e interlocutore

L’intervento che abbiamo concepito tende ad attribuire all’interlocutore/tecnico l’incarico di “prendersi cura” della relazione comunicativa e dell’“incontro” con l’utente, favorendo la sua libera a immediata espressione, all’insegna della “sospensione” di qualsiasi giudizio clinico o valoriale, al fine di raggiungere una libera manifestazione del “vissuto” del paziente.

La tecnica dell’improvvisazione teatrale, intesa come gioco/esercizio comunicativo, può quindi favorire un miglioramento delle capacità comunicative e un superamento della suddetta “asimmetria” o disabilità contrattualità sociale.

Può inoltre migliorare la fiducia in sé e nell’ adeguatezza dei temi che alimentano il suo “vissuto”.

La risposta comunicativa può diventare più diretta e più immediata? Può aumentare l’efficienza e l’efficacia comunicativa? Tutto ciò può diminuire lo stigma?

È per noi fonte di grande orgoglio poter affermare che è la prima volta a Roma che viene organizzato un evento del genere, ovvero uno spettacolo totalmente improvvisato ed eseguito da una compagnia di Attori integrata, composta da persone diversamente abili e normodotati”. Afferma Luca Bovenzi, responsabile di Artéteca.

FONDERIA DELLE ARTI – ROMA

via Assisi, 31

Riabilit-AZIONE con l’Improvvisazione Teatrale

15.00 – 19.00

Fonderia delle Arti, via Assisi, 31

Fuori Teatro

h 21.00

Fonderia delle Arti, via Assisi, 31

Biglietti 10€

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“Vernissage a Piazza di Spagna” di Augusto Maria Benigni in arte Agoart.

“Vernissage a Piazza di Spagna” di Augusto Maria Benigni in arte Agoart. Arti figurative, musica e fusion food. L’art-cocktail è servito.

“Vernissage a Piazza di Spagna” di Augusto Maria Benigni in arte Agoart. Gran via vai presso gli eleganti spazi della “Galerie Maison Naim” dell’imprenditore Massimo Naim a due passi dalla centralissima Piazza di Spagna per il vernissage pre-estivo di Augusto Maria Benigni – in arte Agoart – dal titolo “Invisible”. 

Ecco arrivare, tra gli altri, gli attori Roberto Ciufoli, Isabel Russinova, Vincenzo Bocciarelli, Anna Marcello, Fabrizio Apolloni, Alex Partexano e Marco Galli.

Il conte Rodolfo Martinelli Carraresi di Pietrasanta, il principe Guglielmo Giovanelli Marconi con la moglieVittoria, Lilian Ramos, lo scenografo Manuel Carlo Puccini.

Il medico estetico Anadela Serra Visconti, l’imprenditrice Valeria Bonotti, l’architetto Massimo Di Cave, accolti da Emilio Sturla Furnò.

“Vernissage a Piazza di Spagna” di Augusto Maria Benigni in arte Agoart.
“Vernissage a Piazza di Spagna” di Augusto Maria Benigni in arte Agoart.

“Vernissage a Piazza di Spagna” di Augusto Maria Benigni in arte Agoart.. Oltre duecento ospiti hanno brindato all’artista e all’ ambizioso progetto di Naim, una galleria d’arte con stile e sapore internazionale ai piedi di un boutique/hotel di lusso, con bistrot di alta cucina internazionale. 

Apprezzamenti per le opere esposte e per la musica suonata dal vivo dalla pianista Romina Garbini, in lungo abito porpora, che ha alternato brani classici di Chopin con le colonne sonore di Ennio Morricone. 

L’obbiettivo di Massimo Naim è quello di creare un luogo insolito per una città come Roma dove poter ritrovare, nel medesimo contesto, arte contemporanea, piatti gourmet d’autore ispirati alla tradizione fusion e un hotel di lusso.

Racconto quello che gli occhi non riescono a vedere” – ha spiegato AgoArt – “dopo aver osservato il mondo da un ideale crocevia di strade in cui si intrecciano tutti i sentimenti che vivo durante la giornata.

Un fascio di emozioni che mi porta a lasciar perdere il contesto, evidenziando il dettaglio che mi colpisce”.

Una ventina le opere esposte – realizzate con tecnica mista e, per lo più, di grandi dimensioni – in cui tratti e oggetti simbolici vengono mescolati a mani nude direttamente sulla tela assieme a gesso, colla, smalto, sabbia e metallo. 

Ci sono le iconiche scarpe con tacco imbevute di rosso carminio trattenute da fitti nastri trasparenti che rappresentano la tensione e lo sforzo nella lotta contro la violenza sulle donne.

Le minuscole sedie vuote che si guardano, salde, seppur a precipizio, sui due emisferi della vita, luce e buio rappresentati, drasticamente, in bianco e nero.

E ancora, l’uomo che osserva il suo presente di fronte ad un lungo red carpet; ai suoi lati il filo spinato. Quale sarà la sua scelta?

Applicare le mani sulla tela” – ha detto l’artista – “mi consente di esprimere ciò che sento attraverso un linguaggio primordiale.

Ogni giorno, nel mio lavoro, utilizzo le mani per ascoltare le strutture anatomicheCon l’arte vivo con maggiore pienezza la mia vita, così da poter rappresentare la mia quotidianità”. 

AgoArt, infatti, si rivela come creativo che va oltre il suo contesto professionale quotidiano: Augusto Maria Benigni è osteopata specializzato nel potenziamento della voce e nel miglioramento della performance diaframmatica.

Il contatto fisico con le persone – ha concluso AgoArt – “mi consente, ogni giorno, di percepire suoni e sensazioni che memorizzo e cerco di trasmette in ogni opera”.

 Le foto sono del fotografo Marco Donghia

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