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Il Teatro di domani è oggi: il nuovo Argot. Ripartire?


Il Teatro di domani è oggi. Non ci convince molto l’idea di riprendere da dove avevamo lasciato, come se in mezzo non fosse successo nulla.

Il Teatro di domani è oggi. Il tempo che abbiamo vissuto in questi tre mesi è stato solo in apparenza “sospeso”.  Ci sembra più appropriato parlare di un “nuovo inizio”.

Così, oggi, riapriamo con la consapevolezza che non sarà possibile riprendere la stessa routine di prima: il mondo è cambiato e noi siamo cambiati.

Gli spettatori che potranno assistere agli spettacoli nella nostra sala saranno soltanto 20, forse addirittura 15.

Situazione pressoché incompatibile per qualsiasi artista o compagnia che voglia andare in scena nel nostro teatro, così come, in queste condizioni, sarà insostenibile la gestione economica dello spazio.

Cosa significa questo? Che al momento per il Teatro Argot Studio non sarà possibile pianificare una programmazione teatrale che consenta l’ospitalità di compagnie esterne, almeno finché le regole comportamentali e le precauzioni sanitarie che siamo giustamente chiamati a osservare non cambieranno.

Come abbiamo intenzione di andare avanti? Semplice. Un passo alla volta esplorando il nuovo mondo che ci troviamo davanti dopo il lockdown dovuto all’emergenza Covid 19.

In questi mesi abbiamo ricevuto tantissime mail di progetti e proposte per “Il Teatro di Domani” che ora stiamo studiando con grande entusiasmo:

Sono il segnale che anche gli artisti non hanno intenzione di essere dimenticati e di starsene con le mani in mano.

Il Teatro di domani è oggi. L’Argot è da sempre uno spazio teatrale che ospita e programma teatro sperimentale ma è anche una compagnia di produzione:

dal 22 giugno 2020 gli uffici di Via Natale del Grande saranno nuovamente aperti e attivi e vi si potrà accedere su appuntamento.

In questo senso l’Argot tornerà a essere uno spazio di produzione per gli spettacoli della nostra compagnia.

Inoltre sarà in grado di offrire servizi, dotazione tecnica e una sala perfettamente attrezzata per tutte le produzioni che saranno in cerca di uno spazio teatrale dove poter realizzare prove, allestimenti o registrazioni audiovisive.

Abbiamo deciso di sacrificare del tutto la tribuna con le sedute destinate agli spettatori, garantendo così uno spazio scenico di 10 x 7,50 metri che consentirà ad attori e registi di lavorare in piena sicurezza.

Inoltre abbiamo trasformato anche uno dei nostri uffici in uno spazio adeguato per letture a tavolino e scrittura scenica.

Questo per noi è al momento il dato più importante: poter riprendere l’attività di produzione e garantire ai nostri collaboratori il lavoro.

Già da quest’estate quindi ospiteremo le residenze di 4 nuovi progetti firmati Argot e il riallestimento di altre due produzioni.

Il Teatro di domani è oggi. Possiamo fare solo qualche piccola anticipazione ma dalla fine del mese la sala tornerà ad essere abitata ospitando:

le prove di un nuovo progetto, firmato dalla penna di Lucia Calamaro e interpretato da Isabella Ragonese, che debutterà a settembre a Riccione; Chiara Francini, già ospite di Argot per lo spettacolo di “Coppia aperta, quasi spalancata”.

Torna per allestire un nuovo progetto stavolta curato dalla compagnia Fanny e Alexander, che debutterà al festival shakespeariano di Verona insieme a una versione molto particolare del Re Lear immaginata e scritta da Melania G. Mazzucco con Vanessa Scalera diretta da Francesco Frangipane.

Infine Roberto Ciufoli sarà in prova con la regia di Maurizio Panici, accompagnato dalle musiche di Papa DJ,per il testo di un giovane autore inglese.

Per fortuna, grazie alla riapertura, ripartono anche alcune grandi stagione estive che permetteranno agli spettacoli di tornare a girare.

Per questo motivo ospiteremo il riallestimento di Taddrarite, opera contemporanea per tre donne scritta da Luana Rondinelli, in programma al Napoli Teatro Festival a luglio e di Souvenir di cui è protagonista Francesca Reggiani.

Tutto questo è possibile grazie anche alla collaborazione di Argot con Infinito di Pierfrancesco Pisani, che assieme a Francesco Frangipane e a Tiziano Panici, segna il nuovo corso dello spazio, sempre più dedicato alla produzione e alla ricerca delle arti sceniche contemporanee.

Inoltre Argot sarà presente anche nella programmazione estiva del MAXXI Museo di Arte Contemporanea di Roma, che aprirà i suoi spazi esterni per ospitare molti progetti teatrali e cinematografici ed artisti di vitale importanza per la città.

Si tratta sempre di una produzione firmata Argot e curata da Tiziano Panici su un testo inedito di Luca Archibugi.

Se tutto questo non bastasse, abbiamo comunque deciso di non rinunciare alla possibilità di dare spettacolo anche nel nostro spazio:

a settembre l’Argot Studio inaugurerà un nuovo progetto annuale, a cui stiamo attualmente lavorando, che prevede oltre agli eventi dal vivo, anche la possibilità di trasmetterli in diretta streaming.

La diretta streaming strumento che non abbiamo intenzione di utilizzare per “sopperire allo spettacolo dal vivo” ma piuttosto per amplificarne la potenza:

Questo lockdown ci è servito per mettere a punto e sperimentare azioni di formazione a distanza, webinar, incontri e approfondimenti in diretta con buona parte del mondo dello spettacolo e con gli spettatori che non hanno smesso di seguirci nemmeno in questa enorme crisi generale.

Tutto questo verrà realizzato anche grazie al sostegno di Theatron 2.0 che collabora con Argot curandone tutti i servizi di comunicazione.

Forti di questa sinergia, desideriamo rendere il teatro fruibile a migliaia di persone.

Un evento speciale inaugurerà questa nuova stagione di Argot: si tratta di OVER, premio dedicato alle emergenze teatrali che verrà realizzato in collaborazione con il NEST – Napoli Est Teatro.

Uno spazio gemello e affine a noi per missione e direzione e con la collaborazione di Dominio Pubblico, progetto nato tra le nostre mura e diventato un esempio di eccellenza italiana nel campo dell’audience development dedicato ai giovani.

Uno dei compiti principali dell’Argot consiste nel dare spazio e voce ai giovani talenti, offrendo la possibilità di ricercare nel campo dell’arte.

Un’esperienza che molti considerano un privilegio per pochi quando in realtà è la speranza di tutte le persone che considerano l’arte e la creatività come un nutrimento necessario.

Il nostro nuovo progetto vuole basarsi sempre più sui rapporti e su un lavoro di networking e collaborazione che non abbiamo mai interrotto nel corso di questi anni.

La rete è da sempre l’unico mezzo reale di tutela per gli artisti e i lavoratori dello spettacolo. Proprio per questo è necessario parlare di nuovo inizio.

Ci teniamo a ricordare che la storia di Argot va avanti ormai da 35 anni, grazie alla forza di volontà delle persone che lo hanno creato e che ci hanno creduto.

Lo spazio, oggi, viene gestito da una nuova generazione che ha raccolto l’esperienza e la visione di Maurizio Panici che ne è stato il fondatore.

Gli ultimi dieci anni di questa esperienza appartengono a Tiziano Panici e a Francesco Frangipane, oggi responsabili di Argot Produzioni, che stanno portando avanti questa “fabbrica dei sogni” dove si mettono alla prova il cuore e il coraggio di chi ha scelto l’arte come proprio lavoro e percorso di vita.

La Direzione Artistica

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Teatro Argot Studio presenta “Toni”.

Teatro Argot Studio di Roma “Toni” un thriller teatrale, lascerà gli spettatori atterriti


Al Teatro Argot Studio di Roma, dal 3 all’8 marzo, si celebra il grande ritorno dell’attore, autore e regista Paolo Zuccari con il nuovo spettacolo Toni.

Teatro Argot Studio presenta “Toni”. Un thriller teatrale che lascerà gli spettatori atterriti, laddove saranno chiamati a comprendere ciò che è vero e ciò che è falso in questo rocambolesco noir, sospeso fra la realtà e l’immaginazione, frutto della percezione del protagonista.

Teatro Argot Studio. Guido, diagnosticato schizofrenico, dopo venti anni di cure, decide di interrompere improvvisamente la terapia.

Rinunciando alle sue medicine, compie un gesto estremo per recuperare un rapporto con la fidanzata che è scappata, e dimostrarle che lui può vivere anche senza l’ausilio della chimica.

Questa scelta, insieme all’abuso di alcol, lo porta però a una progressiva alterazione delle percezioni:

Ritorna un suo vecchio amico;

La sua ex si affaccia alla finestra di fronte;

Un uomo viene ucciso;

La polizia va a prelevarlo a casa perché sospettato di omicidio e la fidata sorella, chiamata per chiedere aiuto, stavolta non risponde più.

Tutto questo starà accadendo davvero o Guido deve solo ricominciare a prendere quelle maledette medicine?

Scritto, interpretato e diretto da Paolo Zuccari

collaborazione alla regia Edward Fortes

assistente Andrea Ceravolo

scene Francesco Ghisu

costumi Lucia Mariani

disegno luci Paride Donatelli

voce Antonella Attili

produzione La fabbrica dell’Attore

Teatro Argot Studio

Via Natale Del Grande, 27| 00153 Roma

Tel. 06/5898111

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P.IVA: 08154421005 | C.F. 06932070581

Orario spettacoli

dal martedì al sabato ore 20.30

domenica ore 17.30

Biglietti

15€ intero, 10€ ridotto, 8€ studenti

Info e prenotazioni

info@teatroargotstudio.com

www.teatroargotstudio.com

Comunicazione

Theatron 2.0

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Teatro Argot Studio. Produzione CapoTrave Infinito con il sostegno del Comune di Sansepolcro, Regione Toscana, Mibac, Piccola Patria.

Teatro Argot Studio “Piccola Patria”. Dopo il successo dello spettacolo La lotta al terrore, andato in scena per 62 repliche in 50 città italiane, Lucia Franchi e Luca Ricci con la compagnia CapoTrave continuano a esplorare l’universo sociale e politico contemporaneo, firmando un nuovo lavoro Piccola Patria al Teatro Argot Studio.

Piccola Patria, in scena al Teatro Argot di Studio di Roma, dal 20 al 23 febbraio, con Simone Faloppa, Gabriele Paolocà e Gioia Salvatori, interpreti della pièce.

Teatro Argot Studio “Piccola Patria”. Ambientata nel nostro presente, in una cittadina di provincia non specificata, dove si sta per svolgere un referendum che decreterà l’eventuale autonomia dall’Italia, la vicenda si sviluppa su tre giorni: il giorno antecedente, il giorno stesso e quello successivo al voto.

Il vorticoso climax di tensione innescato dall’imminente scelta politica fa emergere le contraddizioni individuali, familiari e sociali, che si palesano nella relazione tra i tre protagonisti.

Teatro Argot Studio “Piccola Patria”. Quando si rompe qualcosa, altre lacerazioni si vengono a creare incidentalmente, e ogni rottura ne porta altre, sia nei rapporti tra le persone, sia interni alle persone stesse.

Lucia Franchi e Luca Ricci firmano uno spettacolo dalle tinte cupe che riflette su uno dei fenomeni del nostro tempo: la frammentazione in piccole patrie e l’incapacità della politica di comprendere le reali necessità dei cittadini.

Nella stesura drammaturgica gli autori si sono ispirati alla vicenda storica della Repubblica di Cospaia, situata tra la Toscana e l’Umbria: un lembo di terra lungo 2 km e largo 500 metri che fu Repubblica indipendente dal 1440 al 1826.

A causa di un errore di tracciamento dei confini da parte dei geografi della Repubblica di Firenze e dello Stato Pontificio.

Per anni quella striscia di terra, che non doveva pagare tasse a nessuno, senza esercito, né carceri, ha conservato uno spirito indipendentista pieno di velleità e diffidenze verso l’esterno.

Note di drammaturgia di Lucia Franchi e Luca Ricci

Ci siamo chiesti più volte durante la scrittura perché avessimo deciso di raccontare questa storia, attraverso questi i tre personaggi di Caterina, Corrado e Lorenzo.

Non volevamo prendere parte per nessuno di loro.

Li capiamo tutti e tre, e li rispettiamo, anche se non condividiamo le scelte di nessuno dei tre.

Non avremmo però votato “sì” a questo referendum, ma diamo il beneficio del dubbio a Corrado, come lo diamo a ogni politico che ci governa, anche se non l’abbiamo votato, fino a prova contraria.

Capiamo bene Caterina che è stufa di tutto questo, che ha provato a ritornare, sentendosi però “isolata” e lontana, ma le sue ragioni non sono solo nobili, e non contribuirà a migliorare il suo paese.

Lorenzo era un violento, e questo non lo possiamo approvare: mandare a fuoco una scuola è illecito, anche nella più veemente delle battaglie.

In lui rivediamo, perché gliel’abbiamo data, la nostra rabbia, la nostra frustrazione nel vedere affermarsi un pensiero dominante in cui non ci riconosciamo; da lì nasce il suo restare in silenzio, ammutolito, mentre nessuna alternativa prende voce.

Così pare che tutti siamo d’accordo con Corrado, oppure ritorniamo alle nostre isole, come Caterina, o non sappiamo che altro proporre, come Lorenzo.

Davvero finisce così?

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Ufficio Stampa Compagnia

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INDIFFERENZA @DeglIncerti Tocci

Dopo il successo delle date milanesi arriva al Teatro Argot Studio di Roma dal 19 al 21 dicembre, “L’Indifferenza”

Thriller che indaga le conseguenze delle nostre azioni, prodotto da Centro Teatrale MaMiMò e Teatro i. Scritto e diretto da Pablo Solari, lo spettacolo vede in scena Luca Mammoli, Woody Neri e Valeria Perdonò alle prese con un passato da affrontare, in una lotta metaforica tra il progresso della civiltà occidentale e la sua natura bestiale e sanguinaria.

Che si tratti di fare una carezza a un neonato, di dare un bacio a una sconosciuta o di schiacciare il pulsante che sgancerà la bomba su Hiroshima, è impossibile fuggire alle conseguenze delle nostre azioni.

Si può provare a far finta di niente, a rimanere indifferenti, cercando di nascondere anche le peggiori colpe così bene da quasi dimenticarsene, inevitabilmente però, queste riemergeranno, presto o tardi, costringendoci ad affrontarle.

Lindifferenza© Laila PozzoIn una mattinata come tante, un ospite inatteso costringerà Franco a fare i conti con il proprio passato, con la persona che era e che pensava di essere riuscito a dimenticare.

L’indifferenza è un thriller che costringe lo spettatore a prendere costantemente posizione su cosa sia vero e cosa sia falso, su cosa sia bene e cosa sia male.

L’indifferenza è una parabola sul valore della memoria e sull’esistenza del male.

L’azione si svolge in uno spazio tempo allucinato, che sfida il realismo; prima una casa, poi un museo, un mondo interiore in cui verità e finzione si confondono.

I personaggi, tra vendette e ossessioni, si denudano delle proprie bugie, rimanendo da soli con la propria natura, imperfetta e pericolosa.

Nonostante la cornice contemporanea, L’indifferenza sembra essere ambientato al tempo dell’Antico Testamento, sotto lo sguardo di un Dio vendicativo e miracoloso, in grado di rendere gli uomini belve, e la sterilità fertilità.

Ma davvero il nostro mondo è così lontano da quello delle sacre scritture? Da quell’umanità così timorosa e sperduta? Pablo Solari

Un thriller metafisico ottimamente scritto, dal chiaro segno autoriale, intelligente nella misura con cui gestisce personaggi e spazio scenico.

Diego Vincenti, Hystrio

Uno spettacolo che tiene sulla corda dall’inizio alla fine, una sorta di giallo che indaga nelle nostre zone oscure. Ottimi gli attori: Luca Mammoli, Woody Neri, Valeria Perdonò.” Livia Grossi, Sette

Il Centro Teatrale MaMiMò è un polo culturale nato nel 2005 che gestisce il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia e al cui interno sono attive una Compagnia, che produce spettacoli di prosa, teatro ragazzi ed eventi culturali, e una Scuola di Teatro.

La forma artistica è quella di un teatro colto e popolare insieme, atto collettivo di un gruppo riunito da una visione comune.

Il Centro Teatrale MaMiMò è sostenuto dal 2012 dalla Regione Emilia Romagna come Organismo di produzione di spettacolo, ed è riconosciuto dal MiBAC come Impresa di produzione teatrale di Innovazione nell’ambito della Sperimentazione.

Lindifferenza© Laila Pozzo

Teatro Argot Studio

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Teatro Argot Studio presenta “Sciaboletta”. Sciaboletta la piccola storia di un piccolo Re


Teatro Argot Studio presenta “Sciaboletta”. Il sesto appuntamento della stagione ARGOTNAUTICHE – Cronache dal mondo sommerso, vede in scena dal 13 al 15 dicembre

Teatro Argot Studio presenta “Sciaboletta”. Un giovane ma già affermato talento della scena under 35 italiana: l’attore e drammaturgo Alessandro Blasioli scrive, dirige e interpreta Sciaboletta.

Spettacolo vincitore del “Premio Giurie” Direction Under 30 – 2018 del Teatro Sociale Gualtieri e “Miglior Testo” al Festival ShortLab di Roma 2018.

Un monologo ironico e dissacrante sulla fuga del re Vittorio Emanuele III in seguito all’armistizio con gli Alleati, durante la Seconda Guerra Mondiale.

“9 settembre” 43, 5.30 del mattino: una colonna di 40 auto nere sta valicando gli Appennini

lungo Via Tiburtina, direzione Abruzzo; in testa alla colonna una Fiat 2800 grigio-verde con i vetri oscurati e le bandierine italiane poste sopra i fanali anteriori.”

Inizia così la fuga di Re Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia a seguito della dichiarazione d’Armistizio proclamata dal Generale americano Eisenhower.

Districandosi nella notte fra i selvaggi paesaggi abruzzesi, Re Vittorio Emanuele III troverà non pochi problemi lungo la via per la salvezza: i presidi tedeschi, le bande di paese e l’ombra di Mussolini, che oscura la figura sovrana al punto da farla andare in escandescenza in una invettiva antifascista quanto mai attuale.

La storia è nota: il vecchio Re 74enne fugge verso la salvezza. Avrebbe potuto evitare la disfatta un comportamento più reale da parte dell’anziano Sovrano?

Con intelligente ironia, un linguaggio incalzante derivato dalla Commedia dell’Arte e pirotecnici giochi di luce, Sciaboletta tira fendenti e pone domande a una società che pare stia entrando – ancora una volta – in un’epoca nazionalista e di malcelato odio del diverso, andando a raccogliere e riportare gli insegnamenti del nostro passato.

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ARGO(t)NAUTICHE – Cronache dal mondo sommerso del Teatro Argot Studio con Il Dolore: diari della guerra


Teatro Argot Studio, “Il Dolore: diari della guerra”. Alimentato dal fuoco sacro della letteratura, il secondo capitolo della stagione ARGO(t)NAUTICHE – Cronache dal mondo sommerso

Teatro Argot Studio, “Il Dolore: diari della guerra”. Vedrà come protagonista l’eclettica attrice e regista Elena Arvigo con lo spettacolo Il Dolore: diari della guerra, in scena dal 30 ottobre al 3 novembre.

Il Dolore è il diario biografico che Marguerite Duras, con la sua arte vissuta tra la guerra e la tragica pagina storica del nazismo, scrisse a Parigi quando aspettava il ritorno di suo marito Robert Antelme deportato a Dachau.

Un diario (forse) autobiografico, pubblicato dopo 40 anni, che racconta gli ultimi giorni di guerra nell’aprile del 1945, dove testimonianza storica e resoconto emotivo dell’attesa si fondono nella penna inconfondibile della Duras.

Penna in grado di descrivere con il suo stile particolare e estremo coraggio la profondità dei suoi stati d’animo.

Il dolore è un testo-confessione di straziante intimità in bilico tra la poesia e memoria, tra il bisogno privato e la testimonianza.

È la storia della guerra delle donne che inermi attendono, attanagliate da un dolore individuale che diventa universale.

Tutte si riconoscono in uno stesso destino di sofferenza, e l’attesa diviene dolore.

Con questo racconto Marguerite Duras fa dono di sé in maniera straordinaria e irripetibile. Scrive lei stessa: «Il dolore è tra le cose più importanti della mia vita».

Un racconto che permette di ascoltare da vicino la voce di una donna che ha segnato e rivelato la Storia.

 Note di regia

Attraverso l’approfondimento delle fonti e delle circostanze storiche legate a Il Dolore, Quaderni della guerra e altri testi di Marguerite Duras e L’Istruttoria di Peter Weiss

Abbiamo sentito la necessità di indagare il particolare momento storico legato alla fine della seconda guerra mondiale e le sue convulsioni finali nella primavera del 1945.

Si può stimare che circa 2,3 milioni di uomini, donne e bambini furono portati nei campi di concentramento tra il 1933 e il 1945; la maggior parte di loro, oltre 1,7 milioni, vi perse la vita.

A oltre ottant’anni dalla fondazione di Dachau si sente ancora forte la necessità di comprendere le circostanze che hanno permesso che tutto ciò avvenisse.

Mettere in luce i meccanismi su cui si è basato il nazi-fascismo che, come scrive Robert Antelme (marito di Marguerite Duras, sopravvissuto a Dachau e protagonista del racconto Il Dolore) in La Specie Umana: «non fu ideologia folle ma fu un regime razionale».

La necessità di comprendere meglio ci ha portato a voler integrare il testo con passaggi dei quaderni della guerra e con alcuni punti de L’Istruttoria di Peter Weiss.

La Specie Umana è, insieme a La Tregua di Primo Levi rimane una delle testimonianze più alte della letteratura sui campi di sterminio.

 IL DOLORE: DIARI DELLA GUERRA

tratto da Il Dolore e Quaderni della guerra e altri testi di Marguerite Duras e da L’istruttoria di Peter Weiss

regia Elena Arvigo
con Elena Arvigo

regista collaboratrice Virginia Franchi

assistente alla regia Tullia Attina

disegno luci Paolo Meglio

foto Manuela Giusto

produzione Santarita Teatro e Teatro Out Off

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Al Teatro Argot Studio Florian Metateatro in collaborazione con Hypsis - Associazione Culturale ACS

Al Teatro Argot Studio Florian Metateatro in collaborazione con Hypsis – Associazione Culturale ACS Abruzzo Circuito Spettacolo Fondazione Tercas e Regione Abruzzo

Teatro Argot Studio Florian Metateatro presenta “Neve di Carta”. liberamente ispirato al libro di Annacarla Valeriano “Ammalò di testa – storie dal manicomio di Teramo”

Teatro Argot Studio Florian Metateatro presenta “Neve di Carta”. Scritto da Letizia Russo, Con Elisa Di Eusanio e Andrea Lolli, regia Elisa Di Eusanio e Daniele Muratore

Al Teatro Argot Studio Florian Metateatro in collaborazione con Hypsis - Associazione Culturale ACS
Al Teatro Argot Studio Florian Metateatro in collaborazione con Hypsis – Associazione Culturale ACS

Neve di Carta è una struggente ballata scritta in versi da Letizia Russo tra due contadini abruzzesi del ‘900 che evoca il mito di Orfeo ed Euridice.

Gemma e Bernardino si amano e si sposano.

Gemma, però, è sterile e una ragazza troppo esuberante e vitale per la madre di Bernardino che convince questo suo figlio troppo debole e insicuro a rinchiuderla in manicomio.

Gemma trascorrerà dieci anni nelle mura manicomiali a scrivere lettere al suo amato che non arriva mai.

Un giorno, però, Bernardino deciderà di intraprendere un viaggio nell’aspro Abruzzo per andare a riprendere la sua amata e…

Neve di Carta è una storia poetica e drammatica che fa luce su un sistema sociale fondato sull’esclusione e la paura del diverso.

Note di regia di Elisa Di Eusanio (coregista con Daniele Muratore)

Sia io che Annacarla siamo abruzzesi, teramane per l’esattezza, e proprio a Teramo c’è stato uno dei manicomi più grandi e attivi dell’Italia meridionale custode di storie le più assurde e atroci.

Attraverso un meticoloso percorso di ricerca Annacarla ha rilevato centinaia di lettere scritte a mano dagli internati, più materiale storico e fotografico.

L’aspetto che più mi ha colpito è quello relativo alle donne che venivano internate a cavallo delle due guerre mondiali per futili motivi o irrequietezze ed esuberanze caratteriali e venivano abbandonate e lasciate impazzire o morire in manicomio.

Da teramana questa storia mi ha profondamente toccata e ho voluto trasformarla in atto teatrale cercando di allontanarmi dallo stereotipo degli spettacoli sul manicomio.

Ho affidato quindi la drammaturgia inedita a Letizia Russo, a mio avviso una delle drammaturghe più sensibili e interessanti del nostro panorama teatrale e le musiche al musicista dj teramano Stefano De Angelis che ha sapientemente fuso sonorità elettroniche a sapori popolari.

Neve di Carta

Liberamente ispirato al libro di Annacarla Valeriano “Ammalò di testa – storie dal manicomio di Teramo”

Scritto da Letizia Russo

Dal 26 al 29 settembre 2019

Con Elisa Di Eusanio e Andrea Lolli

Regia Elisa Di Eusanio e Daniele Muratore

Luci Camilla Piccioni

Musiche Stefano de Angelis 66k

Scene Azzurra Angeletti

Costumi Angela Di Eusanio

Aiuto regia Valentina Fois

Assistente scenografa Arianna Sarcone

Foto Valentina De Giovanni

Ufficio Stampa Flaminio Boni

Produzione Florian Metateatro – Centro di Produzione Teatrale

Partner Festival Scenari Europei 2018 | Hypsis – Associazione Culturale

Sostenuto da Zone libre_azioni di sostegno alla creazione contemporanea di Acs Abruzzo Circuito Spettacolo

Teatro Argot Studio

Via Natale Del Grande, 27 | 00153 Roma

Dal 26 al 29 settembre 2019

giovedì, venerdì e sabato ore 20.30

domenica ore 17.30

Biglietti:

intero euro 12,00

ridotto euro 10,00

studenti euro 8,00

Tessera associativa di euro 2,00

per info e prenotazioni

info@teatroargotstudio.com

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Ufficio stampa

Flaminio Boni

flaminioboni@gmail.com

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Ovvi destini

Altra Scena & Argot Produzioni presentano “Ovvi destini” con Pier Giorgio Bellocchio, Anna Ferzetti, Daniela Marra e Vanessa Scalera, regia di Filippo Gili al Teatro Brancaccino dal11 al 20 aprile 2019.

 Dopo il successo della Trilogia di Mezzanotte nelle precedenti stagioni teatrali, Filippo Gili è pronto a debuttare con il suo nuovo lavoro drammaturgico, Ovvi destini.

Un cast di quattro straordinari interpreti sarà protagonista del progetto inedito del regista e drammaturgo romano:

Vanessa Scalera (recentemente protagonista in Lea di Marco Tullio Giordana e co-protagonista di Silvio Orlando in Lacci), Anna Ferzetti (attualmente al cinema con Domani è un altro giorno) e Daniela Marra (da poco reduce da Squadra Antimafia e dalla fiction Il Cacciatore).

Completa il cast la presenza di Pier Giorgio Bellocchio, figlio del regista Marco e protagonista di diverse importanti pellicole. Debutto nazionale al Teatro Brancaccino di Roma dall’11 al 20 aprile 2019, per quello che si preannuncia come uno dei più interessanti lavori della stagione teatrale 2018/19.

SINOSSI – Tre sorelle. Laura la primogenita, Lucia la seconda, Costanza la più piccola: sui trentacinque, chi più chi meno.

Costanza è su una sedia a rotelle per colpa di un incidente provocato un paio d’anni prima da Laura, la maggiore. Ma né Costanza né Lucia conoscono la disgraziata responsabilità di Laura.

Loro no: ma la conosce uno strano essere, Carlo, che comincia a ricattare Laura.

Laura è una incallita giocatrice d’azzardo. Violenti gli scontri con Lucia, la sorella di mezzo. Ma su questo si incentra anche il ricatto di Carlo: o dici a tua sorella che due anni fa fosti te, non vista, a fare quel balzo che costò le gambe di tua sorella, o tutti i proventi delle tue vincite li prenderò io.

Il senso di colpa per quella disgrazia si fa materiale, sudato, vivo, bollente. Laura resiste.

L’altro non spiffera nulla fin quando, davanti alle due sorelle ‘sane’, non soltanto si dimostrerà tutt’altro che ricattatorio, ma offrirà anche loro un dono: la possibilità di realizzare un desiderio irrealizzabile.

Un angelo? Un demone? Metafisico o reale che sia, quell’uomo ha offerto loro una possibilità che, se non grottesca, sembrerebbe sublime.

Che desiderio potrebbe esprimere Laura, se non quello, per amore e senso di colpa, di far riavere l’uso delle gambe alla sorella?

Mi fermo qui. Ma voglio solo ricordare che il Poeta e lo Scienziato, nel film “Stalker” di Tarkovskji, quando arriveranno alla Stanza dei desideri si sottrarranno dall’esprimerne:

chi garantisce che il desiderio più profondo sia quello cosciente, quello espresso, quello che deriva dall’amore, dalle cose chiare, piuttosto che uno strano oggetto che alberga nelle lontane caverne di un violento, libidico, antico Io?

OVVI DESTINI

con Pier Giorgio Bellocchio – Anna Ferzetti – Daniela Marra – Vanessa Scalera

FOTO Luana Belli GRAFICA Elena Ciciani VIDEO David Melani

UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia

DISTRIBUZIONE Stefano Pironti ORGANIZZAZIONE Giancarlo Nicoletti – Cinzia Storari

SCENE E COSTUMI Alessandra De Angelis – Giulio Villaggio

DISEGNO LUCI Giuseppe Filipponio MUSICHE Paolo Vivaldi

AIUTO REGIA Flavia Rossi

UNA PRODUZIONE Altra Scena & Argot Produzioni

con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali

DRAMMATURGIA E REGIA Filippo Gili

Teatro Brancaccino – Via Mecenate, 2 – Roma www.teatrobrancaccio.it

dall’11 al 20 aprile 2019 dal giovedì al sabato h 20 / domenica h 18.45

Info & Prenotazioni 06 80687231 / 391 1835890

Biglietti: Intero 18.00 €; Ridotto 12.50 €

Prevendita:

Botteghino del Teatro Brancaccio, via Merulana, 244 – Roma

Botteghino del Teatro Sala Umberto, via della Mercede, 50 – Roma

Ticketone.it e presso i punti vendita tradizionali

Ufficio Stampa Teatro Silvia Signorelli signorellisilvia@libero.it 338.9918303

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