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Resta solo la tua voce la scrittrice Alessandra Pagani
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“Resta solo la tua voce” – La forza di una denuncia

“Resta solo la tua voce” – La forza di una denuncia che non si spegne. Alessandra Pagani racconta il dramma della violenza di genere in un romanzo intenso e necessario, ispirato a storie vere e ricco di riflessioni universali.

“Resta solo la tua voce”: un grido contro la violenza di genere

Alessandra Pagani, con il suo romanzo “Resta solo la tua voce”, pubblicato da Morellini Editore nella collana Varianti, propone una toccante denuncia sulla violenza di genere e sullo stalking.

Uscito il 22 novembre 2024, il libro affronta temi di straordinaria rilevanza sociale, offrendo uno sguardo profondo e doloroso su dinamiche di potere, oppressione e resistenza.

Attraverso un approccio narrativo innovativo, l’autrice si ispira a un tragico fatto di cronaca per raccontare una storia che va oltre il singolo episodio e abbraccia una dimensione universale.

“Resta solo la tua voce”. Una voce che non si spegne

La protagonista, Giulia, è stata uccisa, ma nel romanzo scopre di poter narrare la sua vicenda anche dopo la morte.

Ambientato nel 1992 in un piccolo paese del Nord Italia, il libro si sviluppa attraverso i ricordi di Giulia, in una comunità soffocante e dominata da aspettative di genere oppressive.

La sua unica luce è rappresentata dal legame con la sorella gemella, Diana, che cerca di sfuggire al peso del passato costruendo un futuro altrove.

Tuttavia, mentre Diana trova una via di fuga, Giulia rimane intrappolata in una relazione violenta con Paolo, un uomo il cui amore si trasforma in ossessione e, infine, in tragedia.

La narrazione: tra innovazione e denuncia

L’autrice adotta la prima persona, ispirandosi a “Amabili Resti” di Alice Sebold, per dare una voce diretta e potente alla protagonista.

Alessandra Pagani, che ha vissuto personalmente l’esperienza del trauma dello stalking, riversa nel romanzo dettagli autentici che rendono la narrazione estremamente realistica e coinvolgente.

Le scene, come quella ispirata al delitto di Elisa Claps, non sono solo narrative, ma denunciano le dinamiche sociali che permettono a tali eventi di accadere. “Resta solo la tua voce”

In un’intervista, Pagani spiega come la società tutta sia corresponsabile della violenza di genere, descrivendo personaggi complessi, né completamente colpevoli né innocenti, e mostrando le diverse sfaccettature del loro coinvolgimento.

L’autrice desidera sfidare le domande frequentemente rivolte alle vittime, come “Perché non hai denunciato?” o “Perché non te ne sei andata?”.

Resta solo la tua voce la scrittrice Alessandra Pagani
“Resta solo la tua voce” – La forza di una denuncia

“Resta solo la tua voce”. Un’opera di rilevanza sociale

La direttrice della collana, Sara Rattaro, ha sottolineato come il romanzo rappresenti un contributo essenziale al dibattito culturale.

Attraverso una scrittura intensa e introspezioni profonde, il libro illumina le carenze istituzionali e culturali nel proteggere le donne, offrendo un potente strumento di sensibilizzazione e riflessione.

Rattaro evidenzia anche come il romanzo inviti a un cambiamento collettivo, trasformando la consapevolezza individuale in azioni concrete per l’emancipazione femminile. “Resta solo la tua voce”

Il significato culturale del romanzo

“Resta solo la tua voce” non è solo un racconto, ma anche un mezzo per promuovere il cambiamento sociale.

Attraverso i suoi contenuti, la narrazione esplora la memoria collettiva e richiama l’attenzione sulle lacune culturali che perpetuano le ingiustizie.

L’opera diventa un mezzo educativo, capace di educare il pubblico e ispirare empatia e azione.

“Resta solo la tua voce”. La forza della memoria

La voce di Giulia, che continua a raccontare anche dopo la morte, rappresenta un simbolo della resilienza e della necessità di affrontare questioni irrisolte nella nostra società.

La narrazione intreccia il passato e il presente, creando un quadro che unisce la storia personale a una dimensione universale. “Resta solo la tua voce”

Biografia dell’autrice

Alessandra Pagani, nata a Gattinara nel 1980, ha una solida carriera nel settore editoriale e un’ampia esperienza come docente e scrittrice.

Dopo aver affrontato personalmente lo stalking, Pagani ha trasformato il dolore in consapevolezza e forza creativa, realizzando un’opera che non solo commuove ma invita all’azione.

Profili Social Autrice

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Adriano Di Benedetto

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