Remo e Salis i due artisti
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Remo e Salis: quando il jazz diventa poesia e la poesia graffia

Remo e Salis: quando il jazz diventa poesia e la poesia graffia il cuore. Nel centenario di Remo Remotti, esce in digitale il disco culto con Antonello Salis

Un viaggio sonoro tra improvvisazione, libertà e memoria che ancora scuote l’anima con Remo e Salis

Remo e Salis. Quando la voce graffia e il piano sussurra. Nel centenario di Remo Remotti, torna in digitale il suo ultimo capolavoro con Antonello Salis: poesia, suono e improvvisazione diventano materia viva

Un’uscita attesa da tempo

Il 28 marzo 2025, nel giorno in cui avrebbe compiuto cent’anni, Remo Remotti ritorna a emozionare il pubblico con la sua arte senza tempo.

Per la prima volta, il suo ultimo lavoro in studio con Antonello Salis arriva su tutte le principali piattaforme digitali, grazie alla produzione di Concertone.

Il disco, registrato nel 2012, è ora disponibile in una versione rimasterizzata, suddivisa in 20 tracce che sprigionano tutta la forza del loro incontro.

A tredici anni dalla prima uscita, “RemottiSalis” si rivela come un viaggio sonoro improvvisato e travolgente.

Remo Remotti, con la sua voce unica e dissacrante, recita testi ironici e commoventi, mentre Antonello Salis accompagna e provoca con pianoforte, fisarmonica, synth e percussioni.

I due, che si conoscevano dagli anni settanta, danno vita a una performance fuori dagli schemi, capace di vibrare ancora oggi con una vitalità sorprendente.

L’album è stato registrato al Diapason Studio di Roma da Simone Satta e successivamente rimasterizzato da Filippo Manni al NutoneLab.

L’artwork è firmato dallo stesso Remo Remotti, mentre l’uscita è curata da Concertone, con edizioni musicali Concertone e Novenante.

Remo e Salis, una voce inconfondibile, un’anima ribelle

Remo Remotti nasce a Roma nel 1924, e dopo una vita intensa tra Perù, Milano e Germania, torna in Italia per dedicarsi al teatro e al cinema.

Attore, poeta, pittore, scultore, drammaturgo e cantante, ha lavorato con Francis Ford Coppola, Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Carlo Verdone, Ettore Scola e tanti altri.

Celebre per la sua arte ruvida e sincera, Remotti è diventato una voce imprescindibile della scena culturale romana e italiana.

Nel disco ritroviamo alcuni dei suoi brani più amati, come “Belpaese”, “Per Barbara”, “Animalità”, “Omaggio alla donna”, “Il mostro del sesso” e “Me ne vado dalla mamma”.

Remo e Salis i due compositori

In ogni pezzo, la sua voce interpreta la vita con un’ironia pungente e una profondità autentica.

Il suo linguaggio, fatto di parole crude e immagini potenti, non lascia indifferenti e continua a raccontare l’Italia con lucidità e affetto.

Accanto a lui, Antonello Salis suona come se parlasse.

Nato a Villamar nel 1950, è un musicista eclettico e geniale, capace di passare dal rock al jazz, dal teatro alla canzone d’autore.

Ha suonato con Paolo Fresu, Massimo Urbani, Pino Daniele, Ornella Vanoni, Stefano Bollani, Michel Portal, Don Cherry, Bobby Previte, Hamid Drake e molti altri artisti in Italia e nel mondo.

Remo e Salis, un disco che è un happening continuo

L’intesa tra Remotti e Salis è evidente in ogni traccia. Il disco è stato registrato come un lungo atto performativo, durante due sessioni improvvisate.

In questa forma libera e viva, la voce e gli strumenti si rincorrono, si accarezzano, si sfidano.

È come assistere a un reading poetico al centro sociale, oppure a una performance da camera che esplode in una jam.

Il brano “Crisi”, che chiude l’album, è un esempio perfetto di questo stile. In appena un minuto e mezzo, Remotti e Salis sintetizzano il senso di disorientamento contemporaneo, con sarcasmo e delicatezza.

Allo stesso tempo, tracce come “Per Silvana”, “Non riusciamo più a vedere” e “Rischio” raccontano un’umanità che si dibatte tra emozioni forti, desideri e ferite.

Il risultato è un’opera che va oltre il genere musicale, che si avvicina di più all’arte performativa.

È teatro, è poesia, è jazz, ma anche qualcosa di più. È un’esplorazione dell’identità, della libertà, della voce che non si spegne.

Remo e Salis i due artisti
Remo e Salis: quando il jazz diventa poesia e la poesia graffia il cuore. Nel centenario di Remo Remotti, esce in digitale il disco culto

Remo e Salis, un omaggio necessario a due giganti dell’arte

Remotti e Salis rappresentano due anime irrequiete, due spiriti liberi che si incontrano in un dialogo che resta attuale.

Il centenario di Remotti è l’occasione perfetta per riscoprire la sua opera e per valorizzare la sua eredità artistica.

L’album RemottiSalis è disponibile al link ufficiale https://bfan.link/remotti-salis, e si propone come ascolto imprescindibile per chi ama la parola viva, la musica improvvisata e le emozioni vere.

Accanto alla musica, va riconosciuto anche il lavoro di chi ha permesso questa pubblicazione: Fabiana Manuelli per l’ufficio stampa, Simone Satta per le registrazioni, Filippo Manni per il mastering, e tutto lo staff di Concertone.

Remo e Salis, tra teatro, musica e memoria: una celebrazione vibrante

In un’epoca in cui la cultura rischia spesso di diventare sterile, questo progetto ci ricorda che l’arte nasce dall’incontro, dal rischio, dall’urgenza di dire qualcosa.

RemottiSalis è un grido, una risata, una confessione. È l’Italia vista da chi l’ha vissuta fino in fondo, senza filtri né compromessi.

Per chi ha amato Remo Remotti e per chi vuole scoprire Antonello Salis, questo album è un regalo prezioso.

Un ascolto che scuote, emoziona e fa sorridere, proprio come i suoi protagonisti. Perché l’arte vera, come loro, non ha etichette, ma solo verità da raccontare.

Di Adriano Di Benedetto 

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Adriano Di Benedetto

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