La XXI Edizione de “La Valigia dell’Attore” si è conclusa con un tributo a Gian Maria Volonté nel trentennale della sua scomparsa.
L’evento, svoltosi alla Maddalena, ha offerto proiezioni, incontri e riflessioni culturali sull’eredità artistica e politica del celebre attore. La XXI Edizione de “La Valigia dell’Attore”
La XXI Edizione. La serata inaugurale nella Sala Primo Longobardo è iniziata con la proiezione del documentario “Volonté – L’uomo dai mille volti” di Francesco Zippel.
Introdotto da Boris Sollazzo e Fabio Ferzetti, il film ha evidenziato l’impatto umano e professionale di Volonté. Mauro Berardi, produttore de Il Caso Moro, ha condiviso aneddoti personali.
Il regista Francesco Zippel ha sottolineato l’importanza storica e politica di raccontare la vita di Volonté, mentre il pubblico ha mostrato grande emozione per i contributi offerti.
La seconda serata ha visto la proiezione del film La mort de Mario Ricci di Claude Goretta, con Volonté vincitore del premio a Cannes per la sua interpretazione.
Critici come Jacopo Onnis e Gianfranco Cabiddu hanno approfondito il significato culturale del film, arricchendo il dibattito. La XXI Edizione
Felice Laudadio e Antonio Medici hanno discusso l’integrità artistica di Volonté, che rifiutò proposte hollywoodiane per mantenere la sua coerenza etica e stilistica.
L’ultima giornata si è svolta al Mercato Civico con un omaggio musicale e presentazioni editoriali dedicate a Volonté, incluse monografie e saggi sulla sua carriera.
Esperti come Alberto Crespi e Fabrizio Deriu hanno analizzato il suo stile tra espressionismo e minimalismo, fornendo nuovi spunti sul suo approccio alla recitazione.
Molti interventi hanno svelato le scelte artistiche coraggiose dell’attore, tra cui il rifiuto di collaborazioni con registi come Fellini, pur di preservare la propria autonomia. La XXI Edizione
La manifestazione si è conclusa con un messaggio di riflessione e incertezza sul futuro, espresso da Giovanna Gravina Volonté e Fabio Canu.
Gli organizzatori hanno lamentato difficoltà logistiche nella collaborazione con enti pubblici, annunciando una pausa riflessiva che ha suscitato emozione tra i partecipanti.
Personalità come Fabio Ferzetti e Felice Laudadio hanno sottolineato l’importanza di mantenere viva questa iniziativa unica nel panorama culturale italiano.
Per vent’anni, “La Valigia dell’Attore” ha rappresentato un punto di incontro tra generazioni, consolidando la sua importanza nella formazione culturale di studenti e appassionati.
Ferruccio Marotti ha esortato a pensare subito alla rigenerazione di un nuovo ciclo, evidenziando la quantità di studi dedicati a Volonté.
Boris Sollazzo ha denunciato la mancanza di un adeguato supporto istituzionale, dichiarando che un’iniziativa di tale valore dovrebbe essere sostenuta da tutta la comunità.
Il sito ufficiale dell’evento conserva l’archivio delle passate edizioni, evidenziando il suo valore come memoria storica e culturale.
Sotto la direzione artistica di Giovanna Gravina Volonté e con il contributo di un team appassionato, l’evento ha combinato proiezioni, incontri e formazione in un’esperienza unica.
Nonostante le difficoltà, il messaggio finale è stato di speranza per una futura rinascita della manifestazione.
In conclusione, “La Valigia dell’Attore” ha celebrato l’arte e la politica del mestiere dell’attore, rendendo Gian Maria Volonté un simbolo di coerenza e impegno.
Inoltre rimane un’importante pietra miliare culturale, con l’auspicio di un rinnovato ciclo per gli anni a venire.