Adrian DeDea Vernissage bagnato, vernissage fortunato. In un pomeriggio piovoso sbarca in Italia per la prima volta, ovviamente a Roma, l’artista internazionale, noto e amato surrealista tedesco che vive a Düsseldorf, classe 1976.
A portarlo nella Città Eterna la bella gallerista italo-inglese Jaqueline Vagnozzi, che vive e lavora tra Miami e Roma, con puntate nelle migliori gallerie d’arte di Parigi, proprietaria della “Images305 Gallery”, piattaforma online che offre accesso alle opere d’arte a livello globale. Adrian DeDea Vernissage bagnato, vernissage fortunato.
Amici, appassionati d’arte e curiosi sono arrivati nel risto-locale pariolino amatissimo anche dai giovani “Duke’s”, dove le opere di Adrian DeDea rimarranno esposte alle pareti fino al 21 dicembre.
Adrian, che parla fluentemente 5 lingue, catalogato come tra i più in voga rappresentanti del surrealismo e della pittura figurativa, è stato fino al 2008 anche un esperto restauratore che ha riportato all’antico splendore i dipinti murali di chiese ortodosse e antichi palazzi.
E’ nato in Romania dove si è diplomato in pittura all’Università di Arte e Design.
Nel 2018 è stato premiato con l’American Art Award nella categoria surrealismo per la sua opera “California Dreaming”.
Le sue creazioni esposte al Duke’s sono state realizzate nel periodo che va dal 2017 al 2023.
Sono quotate dai 4mila euro in su.
Adrian è arrivato nella Capitale per tenere a battesimo il vernissage e farsi conoscere; a fare gli onori di casa la sbrilluccicante Vagnozzi in abito di lamé, che lo ha presentato agli ospiti.
Gentilissimo, si è messo in posa con tutti e ha spiegato in italiano perfetto che lui usa una tecnica tutta sua, spesso partendo da fotografie che rielabora e che ogni quadro ha una storia.
“Ogni opera deve colpire subito, catturare l’attenzione e far riflettere”, ha detto.
“La pittura è matematica, algoritmo, non gioco di colori”.
A conoscerlo e complimentarsi con lui ammirando i suoi lavori, ecco Alberto Dell’Utri, fratello-gemello di Marcello, il principe mondano Guglielmo Giovanelli Marconi, l’imprenditore planato da Miami Augusto De Luca con la moglie Francesca, la giornalista esperta d’arte Federica Pansadoro, l’imprenditore partenopeo Pasquale De Martino, il producer Ettore Terzo e il pierre Giuseppe Musolino.
Poteva mancare il mitico chirurgo estetico Giacomo “Jenny” Urtis? No, perché lui/lei, lunghe chiome bionde e smalto rosso alle unghie, nato gaudente, è sempre presente dove c’è una festa cool.
Ecco anche l’avvocato napoletano Liborio De Nola e i collezionisti Carlo Maietta con la moglie Cecilia e Filippo Zucchi.
Ad animare l’happening, il noto vocalist Enzo Mammato da Maiori, che ha reso unico l’evento.
Sul tardi, quando i fotografi se ne erano già andati, compare lo speaker di Radio Rai2 e Isoradio Federico Vespa.
Da un taxi scende l’attrice e produttrice Gioia Scola con la sensuale amica Anne Garcia, stilista italo-brasiliana appena rientrata da Rio dove è tornata a vivere.
Anne sta per lanciare la sua nuova rivoluzionaria e audace linea di lingerie di lusso “Pride Intimates”, ideata per la comunità Lgbtq+ perché trascende le barriere del pregiudizio accogliendo tutti i corpi e celebrando tutte le forme di bellezza, al grido di libertà, inclusività, amore e rispetto.
Una collezione eco-sostenibile, con capetti imperdibili, che ha un occhio di riguardo per la salute del nostro pianeta.
Di Gabriella Sassone