Ronnie Burrage Quartet Alexanderplatz, giovedì 19 gennaio 2023 ore 21,00, featuring Chico Freeman sax tenore, Ronnie Burrage, batteria, tastiere, voce, Michael Wierba, piano, Darryl Hall, contrabbasso
L’Alexanderplatz Jazz Club, presenta, giovedì 19 gennaio, un evento da non perdere, Ronnie Burrage Quartet featuring Chico Freeman.
Uno straordinario incontro tra due giganti della storia del jazz: Ronnie Burrage e Chico Freeman.
Ronnie Burrage è uno dei più grandi batteristi del panorama jazz internazionale e lo è da più di 40 anni.
Nasce nel 1959 in St. Louis, Missouri (città che ha visto nascere grandi musicisti come Miles Davis, Clark Terry, Lester Bowie, Hamiet Bluiett e Greg Osby) e cresce in mezzo alla musica.
Dato che sua madre e cinque dei suoi zii erano musicisti fin da piccolo Ronnie partecipa ai jam session familiari suonando il pianoforte. Ronnie Burrage Quartet Alexanderplatz
All’età di nove anni viene scelto tra centinaio di ragazzi da Duke Ellington per esibirsi con la sua orchestra alla Washington University.
Dopo aver studiato pianoforte per diversi anni Ronnie Burrage incomincia a suonare con la drum band locale e impara a suonare la batteria.
All’età di 11 anni inizia a esibirsi durante le serate di poesia organizzate dal collettivo multidisciplinare artistico Black Artists Group, un’organizzazione connessa all’AACM di Chicago.
Due anni dopo guida il suo primo gruppo e in seguito diventa il batterista del gruppo “No Commercial Potential” che si esibisce come opening act per George Duke e Gino Vannelli.
Nel 1978 Burrage vince una borsa di studio alla North Texas University ma decide dopo 3 mesi di trasferirsi a New York. Porta con sé la sua batteria nella metropolitana e cerca di suonare ovunque possibile.
Presto si fa notare da altri batteristi e conosce Art Blakey che diventa il suo mentore e anche altri batteristi come Elvin Jones e Freddie Waits lo aiutano a sviluppare il suo sound.
Nel 1979 McCoy Tyner chiede Burrage di suonare nel suo gruppo e per tre anni suona con questo gigante del jazz.
Burrage diventa un batterista molto richiesto e negli anni Ottanta si trova sempre in tour o in sala di registrazione (si può ascoltare Burrage su più di 170 album) e divide il palco con un gran numero di jazzisti, tra cui Sonny Rollins, Pat Metheny, Michael Brecker, Jaco Pastorius, Jackie McLean, Woody Shaw, Kenny Kirkland, Branford Marsalis, Wynton Marsalis, Bobby McFerrin, Chico Freeman, Michael Urbaniak, Fred Wesley, Kenny Garrett, Freddie Hubbard, Mal Waldron e Dollar Brand.
Forma anche il trio “Third Kind of Blue” con John Purcell e Anthony Cox che che miscela musica avant garde e bop.
Negli anni Novanta Burrage va in tournée con Wayne Shorter, Jack Walrath, Joanne Brackeen, Sonny Fortune, suona con Stanley Cowell e Cecil McBee, con Eddie Gomez, Sir Roland Hanna, il proprio gruppo “Band Burrage”, David Murray, Bob Berg, Joe Zawinul, Gary Thomas, Courtney Pine, Charnett Moffett, Gerri Allen, Buster Williams, Carlos Ward, Reggie Workman, The World Saxophone Quartet e Bobby Watson.
Dagli anni Novanta Burrage ha insegnato presso diverse università e attualmente insegna storia della musica al Brooklyn College’s Conservatory of Music e al SunyOld Westbury College. Dopo il 2000 troviamo Burrage con altri musicisti ancora come Archie Shepp (con il quale instaura un rapporto molto stretto che continua ancora oggi;
Burrage sarà in tournée con Shepp il prossimo settembre negli Stati Uniti), Frank Morgan, Gary Bartz-Jamaaladeen Tacuma-Ronnie Burrage Trio, Sam Rivers, Frank Lacy, Joe Ford, Wallace Roney, Avery Sharpe (bassista di McCoy Tyner dagli anni ottanta), Clifton Anderson (nipote di Sonny Rollins), Benito Gonzalez, Grégoire Maret, René McLean (figlio di Jackie McLean), Matthew Garrison (figlio di Jimmy Garrison), Lonnie Plaxico, Antoine Roney, Camille Thurman e Emilio Modeste.
Negli ultimi 20 anni Burrage si è concentrato sempre di piùsui propri progetti attraverso i suoi gruppi “Band Burrage” e “Holographic Principle”.
Nel 2019 “Holographic Principle” ha dato luce all’album “Dance Of The Great Spirit” (nominato per una Grammy nella categoria miglior album jazz strumentale).
Chico Freeman nasce a Chicago nel 1949 in una famiglia di musicisti, si dedica alla musica solo quando frequenta l’università, studiando, dopo il piano e la tromba, anche contrabbasso e sassofono. Sarà quest’ultima la scelta definitiva.
Allievo di Fred Anderson, Fred Hemke e Joe Daley, si avvicina all’AACM ed entra in contatto con Jospeh Jarman e Roscoe Mitchell.
Studia teoria e composizione e inizia a suonare con Cecil McBee e Jeanne Lee, entrando in seguito nella big band dell’AACM diretta da Muhal Richard Abrams.
Dopo aver pubblicato un primo disco a suo nome nel 1976, l’anno successivo si trasferisce a New York e forma un proprio quartetto.
Diventa in breve uno degli esponenti della cosiddetta Loft Generation, una schiera di musicisti e compositori che, terminata la stagione del free jazz, stavano dando un nuovo impulso alla musica afroamericana.
Il suo stile e il suo personale approccio al jazz e alla sua storia, non gli impediranno quindi di legarsi a volte a neotradizionalisti quali Wynton Marsalis e a volte a gruppi come la Special Edition di Jack Dejohnette.
Nel suo percorso musicale, punto di forza sarà comunque sempre la ricerca di una continuità con le radici africane e con il mondo della tradizione jazz, senza tralasciare l’integrazione di influenze le più diverse: i colori della musica brasiliana, le sonorità e i ritmi di quella caraibica.
A suo nome, in associazione a musicisti quali Arthur Blythe, Lester Bowie e David Murray e a progetti come The Leaders o Roots salutes the saxophone, Chico Freeman ha pubblicato ad oggi circa 50 album. A completare il quartetto altri due fantastici musicisti: Michael Wierba, piano e Darryl Hall, contrabbasso.
Inizio concerti ore 21,00
Info e prenotazioni: 06 86781296 (Dopo le 18)
349 977 0309 (WhatsApp)
prenotazioni.alexanderplatz@gmail.com
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