“Vernissage a Piazza di Spagna” di Augusto Maria Benigni in arte Agoart. Arti figurative, musica e fusion food. L’art-cocktail è servito.
“Vernissage a Piazza di Spagna” di Augusto Maria Benigni in arte Agoart. Gran via vai presso gli eleganti spazi della “Galerie Maison Naim” dell’imprenditore Massimo Naim a due passi dalla centralissima Piazza di Spagna per il vernissage pre-estivo di Augusto Maria Benigni – in arte Agoart – dal titolo “Invisible”.
Ecco arrivare, tra gli altri, gli attori Roberto Ciufoli, Isabel Russinova, Vincenzo Bocciarelli, Anna Marcello, Fabrizio Apolloni, Alex Partexano e Marco Galli.
Il conte Rodolfo Martinelli Carraresi di Pietrasanta, il principe Guglielmo Giovanelli Marconi con la moglieVittoria, Lilian Ramos, lo scenografo Manuel Carlo Puccini.
Il medico estetico Anadela Serra Visconti, l’imprenditrice Valeria Bonotti, l’architetto Massimo Di Cave, accolti da Emilio Sturla Furnò.
“Vernissage a Piazza di Spagna” di Augusto Maria Benigni in arte Agoart.. Oltre duecento ospiti hanno brindato all’artista e all’ ambizioso progetto di Naim, una galleria d’arte con stile e sapore internazionale ai piedi di un boutique/hotel di lusso, con bistrot di alta cucina internazionale.
Apprezzamenti per le opere esposte e per la musica suonata dal vivo dalla pianista Romina Garbini, in lungo abito porpora, che ha alternato brani classici di Chopin con le colonne sonore di Ennio Morricone.
L’obbiettivo di Massimo Naim è quello di creare un luogo insolito per una città come Roma dove poter ritrovare, nel medesimo contesto, arte contemporanea, piatti gourmet d’autore ispirati alla tradizione fusion e un hotel di lusso.
“Racconto quello che gli occhi non riescono a vedere” – ha spiegato AgoArt – “dopo aver osservato il mondo da un ideale crocevia di strade in cui si intrecciano tutti i sentimenti che vivo durante la giornata.
Un fascio di emozioni che mi porta a lasciar perdere il contesto, evidenziando il dettaglio che mi colpisce”.
Una ventina le opere esposte – realizzate con tecnica mista e, per lo più, di grandi dimensioni – in cui tratti e oggetti simbolici vengono mescolati a mani nude direttamente sulla tela assieme a gesso, colla, smalto, sabbia e metallo.
Ci sono le iconiche scarpe con tacco imbevute di rosso carminio trattenute da fitti nastri trasparenti che rappresentano la tensione e lo sforzo nella lotta contro la violenza sulle donne.
Le minuscole sedie vuote che si guardano, salde, seppur a precipizio, sui due emisferi della vita, luce e buio rappresentati, drasticamente, in bianco e nero.
E ancora, l’uomo che osserva il suo presente di fronte ad un lungo red carpet; ai suoi lati il filo spinato. Quale sarà la sua scelta?
“Applicare le mani sulla tela” – ha detto l’artista – “mi consente di esprimere ciò che sento attraverso un linguaggio primordiale.
Ogni giorno, nel mio lavoro, utilizzo le mani per ascoltare le strutture anatomiche. Con l’arte vivo con maggiore pienezza la mia vita, così da poter rappresentare la mia quotidianità”.
AgoArt, infatti, si rivela come creativo che va oltre il suo contesto professionale quotidiano: Augusto Maria Benigni è osteopata specializzato nel potenziamento della voce e nel miglioramento della performance diaframmatica.
“Il contatto fisico con le persone – ha concluso AgoArt – “mi consente, ogni giorno, di percepire suoni e sensazioni che memorizzo e cerco di trasmette in ogni opera”.
Le foto sono del fotografo Marco Donghia
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