Palcoscenico Italiano presenta L’IMBIANCHINO di Donald Churchill, con Manuela Villa, Martufello, Nadia Rinaldi, regia di Claudio Insegno al Teatro Roma
Dal 2 al 12 maggio al Teatro Roma andrà in scena “l’Imbianchino” con Manuela Villa, Martufello e Nadia Rinaldi.
La vicenda prende le mosse a casa di Marzia, ricca e affascinante signora dell’alta borghesia, appena rientrata dalle vacanze trascorse con il suo amante.
La presenza in casa di un imbianchino che deve finire un lavoro di tinteggiatura rappresenta per Marzia solo una scocciatura, che la spinge con freddezza e snobismo a trattare male il povero disgraziato.
Lui, Gioacchino, è un depresso al quale il destino non ha regalato nulla e fa parte di un gruppo di sedicenti attori, persone depresse come lui, che recitano per motivi terapeutici.
Mentre la signora è in attesa che suo marito ritorni da un viaggio di lavoro, irrompe in casa Giovanna, la moglie del suo amante, che, decisa a vendicarsi per il tradimento di questi con Marzia, annuncia che ritornerà quella sera stessa per raccontare tutto al marito di Marzia.
Quest’ultima, colta dal panico, si rivolge proprio a quell’imbianchino che prima ha trattato con disprezzo, e gli chiede di interpretare la parte di suo marito davanti all’altra donna.
Nonostante il suo scarso successo come attore, Gioacchino prende molto seriamente questo incarico come interprete del marito di Marzia.
Le prove in vista della scena del confronto con l’altra donna, lo vedono pieno dell’orgoglio del professionista, declamare, gesticolando, delle battute ricordate solo a metà da commedie famose e prendersela con Marzia se solo si azzarda ad avanzare anche la più cauta delle critiche.
Gioacchino minaccia ripetutamente di andarsene se Marzia non è in grado di apprezzare la sua arte, e al contempo se la prende sprezzantemente con lei perché non riesce ad interpretare il ruolo che lui ha ideato per lei.
Finalmente l’inganno ha luogo, con esilaranti risultati per i tre protagonisti: la moglie che riteneva di aver subito un torto da Marzia decide che la maniera migliore di vendicarsi è quella di andare lei a letto col marito di quella (ovvero Gioacchino, l’imbianchino), il che si dimostra un’esperienza da estasi per tutti e due.
E quando Marzia apprende che l’imbianchino/attore/marito è andato a letto con la sua rivale, esige di avere l’opportunità di dimostrare a Gioacchino quanto sia brava a letto anche lei!
Tre caratteri a confronto, tre ossessioni diverse, tipiche della nostra società, per un finale a sorpresa.
Sarà l’imbianchino a modificare le due signore e ad esprimere con la sua emarginazione tragicomica quanto l’uomo di oggi viva un’esistenza arida, stereotipata ed angosciosa.
“L’ imbianchino” è un testo di impatto comico, ma che nasconde anche poi uno spessore umano e psicologico molto profondo e che parla anche delle paranoie e dei problemi dell’uomo d’oggi.
E’ un testo tutto giocato su equivoci e qui pro quo, ricco di comicità e ironia paradossale, sospeso tra il meccanismo della farsa e una cifra grottesca che sconfina nel surreale.
Francesco Fusco
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