Così per caso 1

Torna in scena al Teatro Portaportese di Roma nella rassegna “Civilmente – Oltre il pregiudizio” “Così per caso”


 Teatro Portaportese “Cosi per caso”. Vincitore di un premio per la miglior regia ed uno della critica alla prima rassegna teatrale romana sulla Shoah, Così per caso, è il ricordo di una “Voce della Shoah”.

 Teatro Portaportese “Cosi per caso”. Marta Ascoli, racconta la follia dell’Olocausto attraverso gli occhi di una diciassettenne, deportata ad Auschwitz nella notte tra il 29 e il 30 marzo 1944.

Lo spettacolo racconta la storia di Marta Ascoli (Valeria Mafera – Marta adulta e Gloria Luce Chinellato – Marta adolescente), autrice del libro e deportata per errore nella notte tra il 29 ed il 30 marzo 1944.

Presenti in scena sono anche Manfredi Gelmetti (Giacomo Ascoli), Alessandra Vagnoli (Ida Tommasini) e Cristiano D’Alterio (ufficiale nazista).

Trucco Rober Ilie, scenografia Lara Catalani.

“La vita è un concatenamento di eventi… pensi che certe cose a te non accadranno mai… Invece sono lì, stanno già accadendo, Così per caso”

Queste sono le parole conclusive dello Spettacolo “COSI’ PER CASO” atto unico scritto e diretto da Angelita Puliafito.

Spettacolo che parla della deportazione del tutto insensata di una Triestina che a causa del suo cognome di città, viene scambiata per ebrea pur non essendolo.

Da quel giorno la sua vita cambia radicalmente, marchiandola nel profondo per sempre.

La regia utilizza ogni spazio, convivono sul palco, in una magnifica danza immaginaria, i fantasmi del passato e quelli di un presente che “non deve essere dimenticato” tramite le ombre cinesi, vengono rappresentati gli aspetti più brutali della deportazione.

Ci si lascia così trasportare verso Auschwitz e le sue atrocità.

Uno spettacolo d’impatto, con personaggi forti, con un grande messaggio da comunicare: “Auschwitz è di tutti!

Non è solo degli ebrei, non è solo dei deportati, Auschwitz è la storia che nessuno deve dimenticare”.

Teatro Porta Portese Via Portuense 102 Roma

Tel. 06 5812395

E-mail: teatroportaportese@gmail.com

BIGLIETTI

INTERO 15,00 EURO (13,00 EURO +2,00 DI TESSERA)

RIDOTTO 12,00 EURO (10,00 + 2,00 DI TESSERA)

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Leviedelfool presentano “YORICK [Reloaded] – un Amleto dal sottosuolo”. al Teatro Biblioteca Quarticciolo

Leviedelfool presentano YORICK [Reloaded] – un Amleto dal sottosuolo, il 30 novembre alle ore 21.00 e il 1 dicembre alle ore 18.00 al Teatro Biblioteca Quarticciolo.

Una linea che divide il cervello in due emisferi. Una linea che separa il bene dal male, il sano dal malato, ciò che è consentito dire e ciò che è meglio tacere.

C’è una linea che è confine e divide le onde del mare: una linea che è frontiera.

E’ una linea che separa il presente dal ricordo e c’è un confine in ognuno di noi che separa l’abisso dell’irrazionale dalle fortezze costruite dalla ragione.

C’è una linea che separa i vivi dai morti. Amleto, atto V scena I. Un cimitero qualsiasi in Danimarca.

Scavando la fossa per Ofelia viene ritrovato il teschio che un tempo fu Yorick, il buffone di corte di re Amleto.

Svegliato dal “lungo sonno”, interpellato dal dramma, Yorick assiste dal sottosuolo allo spettacolo che si sta svolgendo proprio sopra di lui e intanto ci racconta il sottosuolo,

il non visibile, ciò che si nasconde alla ragione umana, ciò che di solito riemerge nei sogni.

Il sottosuolo di Yorick è uno spazio abitato dall’immaginazione, da un pensiero che è obliquo più che retto, da quei poeti definiti pazzi dall’altra versione dei fatti.

Il sottosuolo si nutre dello scorrere eterno del dramma in superficie. Non è più il luogo della morte, ma quello della follia, dello sguardo sull’abisso.

C’è una linea. Il tempo passa e i significati aldilà delle linee cambiano: quello che per un greco antico era un “invasato dal dio”, per un medievale un “posseduto dal demonio”, per la scienza psichiatrica diventa un “malato”.

Il tempo passa e i matti che una volta venivano allontanati via mare e affidati all’acqua, vengono rinchiusi.

Il mare, metafora dell’instabile e dell’inquietante, diviene pozzanghera della terra e le sue onde divise in acque territoriali per delimitare anche sull’instabile le proprietà dell’uomo.

L’inconscio, eterna creazione di forme, diviene landa deserta da conquistare e civilizzare e la follia, figura cosmica, trasformata in difetto della ragione.

Così in questo orizzonte reso piatto e arido dalla psicoanalisi e dalla psichiatria con il loro vano tentativo di codificare l’anima attraverso un balbettìo di schemi, sintomi ed elenchi, ci sono ancora poche imbarcazioni che hanno l’ardire di salpare oltrepassando confini come se questi non esistessero realmente.

Sono matti, poeti o semplicemente immigrati clandestini.

Sono navi che trasportano anime pericolose perché a comandarle è una voce interiore che esce da un altoparlante di bordo.

La voce di un teschio che si dice che un tempo fosse in grado di farci vedere dentro a quel fondo inesplorato e capace di scherzare su tutto, persino sulla morte.

Crediti

Leviedelfool in collaborazione con Teatro del Carretto

YORICK [Reloaded] – un Amleto dal sottosuolo

uno spettacolo di LEVIEDELFOOL

drammaturgia e regia Simone Perinelli

con Simone Perinelli

aiuto regia e organizzazione Isabella Rotolo | musiche originali Massimiliano Setti e al violoncello Luca Tilli | disegno luci e scene Fabio Giommarelli | tecnico del suono Marco Gorini | costumi Labàrt Design di Laura Bartelloni | foto e grafica Manuela Giusto | Si ringrazia per la collaborazione artistica Roberta Nicolai

Teatro Biblioteca Quarticciolo Via Ostuni 8 – Roma

Direzione artistica Veronica Cruciani

Info e prenotazioni tel  06 69426222 – 0669426277 promozione@teatrobibliotecaquarticciolo.it

Botteghino feriali ore 18-21.30, festivi ore 16-18.30

Biglietti: intero 12 euro; Ridotto 10 euro (over 65, under 24, possessori Bibliocard)

Acquisto on line  http://www.biglietto.it/newacquisto/titoli.asp?ide=1802

www.teatrobibliotecaquarticciolo.itwww.teatriincomune.roma.it

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IMGP1996 Copia

Parte la campagna Solidale al Teatro Tirso De Molina con “Qualcosa in comune… con Salvamamme”

Teatro Tirso de Molina “Qualcosa in comune”. Dal 4 al 15 dicembre 2019 al Teatro Tirso va in scena “Qualcosa in comune… con Salvamamme”

Teatro Tirso de Molina “Qualcosa in comune”. Cosa hanno in comune Nadia Rinaldi e Milena Miconi?

Sono grandi amiche nella vita reale, ma soprattutto sono due mamme sensibili ad ogni problematica legata al mondo femminile.

Ed ecco che insieme tornano al Teatro Tirso de Molina in uno spettacolo, “Qualcosa in comune”, dal 4 al 15 dicembre, scritto e diretto da Mauro Graiani, prodotto da Francesco Bellomo.

Le vedrà sul palco anche la giovanissima Sofia Graiani (figlia della Miconi).

Una commedia che fa sorridere ma dal sapore un pò dolce-amaro.

Anna e Aria non potrebbero essere più diverse. Super tecnologica la prima e totalmente analogica la seconda.

Due donne agli antipodi in ogni ambito della loro esistenza. Poteva essere diversamente in amore?

Anna è regolarmente e tradizionalmente fidanzata, Aria ha una relazione di complicità decisamente più libera.

E se la prima ama condividere e punta tutto sulla fiducia e sul rispetto reciproco, la seconda preferisce non coinvolgere troppo il fidanzato nel suo quotidiano.

DSCF3927Anna è un tipo social, Aria non ha nemmeno uno smartphone.

Non avrebbero mai avuto motivo di socializzare se non avessero scoperto di avere i fidanzati nello stesso palazzo.

Proprio nel giorno in cui Aria decide di fare una sorpresa al suo compagno il destino si prepara a metterla di fronte ad una tremenda verità: lo stesso uomo per due donne.

Una lo vede il lunedì, mercoledì, e venerdì. L’altra il martedì, giovedì e sabato. E la domenica?

Decise a fargliela pagare entrambe gli piombano in casa nel settimo giorno della settimana.

Ma le sorprese non sono finite.

Ad arrivare è una bella ragazzina Sarà “quella della domenica”? 

La ragazzina svela poi in realtà di essere la figlia dell’uomo e alla fine le tre si alleano, tra colpi di scena e gag, in un finale tutto da scoprire.

Diego ha tenuto il piede in tre scarpe per tutto questo tempo?

Una domanda su tutte: perché le donne, le più diverse tra loro, riescono sempre a fare quadrato nel momento del bisogno?

Una storia che prende spunto dalle vicissitudini della vita, che troppo spesso pone al centro di eventi drammatici l’universo femminile.

E proprio per sottolineare la gravità dei numerosi casi le attrici hanno deciso di sostenere con il loro spettacolo una campagna di sensibilizzazione in favore di Salvamamme.

Salvamamme è un’associazione che fornisce sostegno umano e psicologico alle mamme e ai bambini meno fortunati.

Il teatro, quindi, abbraccia la solidarietà con l’iniziativa solidale “Quacosa in comune…con Salvamamme”.

Grazie alla disponibilità del Direttore Artistico Achille Mellini.

Per tutta la durata dello spettacolo il pubblico potrà esprimere la propria generosità donando scorte di pannolini e latte in polvere (che potranno essere lasciati al botteghino).

Un gesto “in comune” da condividere con il cuore.

Federica Rinaudo

Giornalista
Ufficio stampa e comunicazione
Mobile +39 327 7851570
www.federicarinaudo.it

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IO E BAUDELAIRE 3 ph. Olimpia Nigris Cosattini

Teatro Villa Torlonia “I Poeti maledetti”. I Poeti maledetti_n.1 Io e Baudelaire Who wants to live forever?


Teatro Villa Torlonia “I Poeti maledetti”. Dal 29 novembre al 1° dicembre, 29 e 30 novembre ore 20,0 1° dicembre ore 17,00 Teatro Villa Torlonia

Però. Mi interessava la poesia.

Perché potevo leggerla per una pagina e chiudere il libro senza dovermi chiedere come sarebbe andata a finire.

Perché era a frammenti, come la mia vita.

Perché sapeva raccontarmela in modo aspro, senza la compassione che si dà a chi non sta bene.

Aprendone squarci improvvisi.

Perché cercava la verità e non il successo.

Perché la vera poesia è crudele.

Perché la vera poesia fa male.

Aldo Nove, La vita oscena

Un attore, il suo pianoforte e Baudelaire.

Io e Baudelaire, primo passo di una trilogia dedicata ai poeti maledetti, è un richiamo, un’invocazione alla poesia, la direzione di un ritorno. Teatro

È un dialogo con se stessi, è la ricerca delle parole, è stare sulle parole e accettare che siano importanti.

Io e Baudelaire è una domanda banale, semplice, autentica: ma se uno da piccolo vuole essere come Baudelaire, da grande che cos’è?

Ma se uno, da piccolo, legge di nascosto le poesie, da grande cosa può diventare?

Esiste un bambino che in un tema, a scuola, abbia scritto: io da grande voglio fare il poeta? Che cos’è un poeta?

Fa quasi paura leggere oggi i poeti maledetti, questa combriccola di creature angeliche e ostinate, schiacciati da tragiche urgenze.

Fa paura vederli e immaginarli in preda all’odio per i contemporanei, non più giovani – e cosa allora?

A ragionare con la precisione di un orefice sulla parola oscura, in balia, sì, degli eccessi, ma più di tutto di una fecondità e di un’intransigenza stilistica assolute.

Ne avremmo bisogno oggi più che mai.

Ma nel moto dell’anima che la commozione ci dona quando le parole ci incantano e ci tramortiscono, ci pugnalano e ci stupiscono.

Abbiamo più volte pensato che esistesse un legame anomalo, forse maleducato, fra pianoforte e verso.

E così abbiamo deciso di attraversarlo, di provare a indagarlo.

Fra il corpo del pianoforte, impetuoso e imponente, e il corpo della parola, saettante e tagliente, noi abbiamo messo il corpo dell’attore.

Si muove fra musica e verso, s’insedia in quella solitudine di cui sono e siamo, tutti, portatori, e si mostra sul palcoscenico.

Si rende disponibile ad attraversare e a essere attraversato.

Si fa strada nella notte, si fa canto alla luna, si fa cielo tetro e greve, si fa albatro e prova a volare.

Maldestramente, maleducatamente, forsennatamente, devotamente.

Baudelaire: il poeta maledetto, il poeta da cartolina, da tazza souvenir dopo un viaggio a Parigi, da poesiola da studiare a memoria prendendo l’autobus a sedici anni.

Il poeta delle puttane, dei vicoli la notte, il poeta delle ossessioni, delle 865 lettere alla madre.

Il poeta delle contraddizioni, non voluto, non riconosciuto quando ne avrebbe avuto davvero bisogno, non amato, senza un soldo e soprattutto solo, solo, solo.

Teatro. È sconfinata la solitudine che ci butta addosso. Ma che cos’è un poeta?

Non molti anni fa qualcuno cantava davanti a migliaia di persone: Who wants to live forever? Forse Baudelaire se lo avesse sentito gli avrebbe voluto rispondere…

Ma vogliamo davvero vivere per sempre?

Un progetto di Biancofango con Andrea Trapani drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani, traduzione dal francese Francesca Macrì e Andrea Trapani, regia Francesca Macrì, luci Gianni Staropoli, consulenza al pianoforte Irene Ninno, direzione tecnica Massimiliano Chinelli, produzione Fattore K

TEATRO VILLA TORLONIA

via Lazzaro Spallanzani 1/A, ROMA (RM)

Costo biglietti: € 16,50

Info e prenotazioni: Tel. 06 684000311/14

Ufficio Stampa Fattore K

D&C COMMUNICATION

Alma Daddario e Nicoletta Chiorri

Alma 3472101290 – Nicoletta 338 4030991

info@deccommunication.it

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Luciana Frazzetto

Teatro Comunale Le Fontanacce va in scena “Ho avuto una storia con la donna delle pulizie”

L’attrice Luciana Frazzetto, direttrice e fondatrice del Teatro Comunale Le Fontanacce di Rocca Priora, aprirà la stagione 2019/2020, con Franco Oppini, sabato 30 novembre alle ore 21.00 e domenica 1 dicembre alle ore 17.30.

Massimo Milazzo presenta la travolgente Luciana Frazzetto e Franco Oppini in una frizzante e divertentissima commedia:HO AVUTO UNA STORIA CON LA DONNA DELLE PULIZIE“, di Nino Marino, con Antonio Tallura per la regia dello stesso Milazzo.

Luciana Frazzetto e Franco Oppini, ci regalano una commedia brillante e piena di ritmo, i cui personaggi appartengono a due mondi completamente opposti.

Due attori che sanno divertirci ed emozionare durante l’arco dello spettacolo con il loro complicato quanto comico rapporto.

Metti insieme questi due personaggi e l’esplosione comica sul palcoscenico diventa inevitabile.

Lui uno scrittore milanese tendenzialmente insoddisfatto e fragile, follemente innamorato di una donna che lo usa solo per ottenere benefits.

Lei una donna delle pulizie, romana verace, travolgente e invadente, con un passato complicato ma sempre ottimista e positiva.

E per finire c’è il fratello di lui, un elegante medico in trasferta romana per un convegno, che tenta di fargli abbandonare il mestiere fallimentare di autore e romanziere.

Se volete divertirvi, venite a Rocca Priora al Teatro Comunale Le Fontanacce. Sarà sicuramente una serata all’insegna del divertimento e della comicità.

Buon divertimento

TEATRO COMUNALE LE FONTANACCE

ROCCA PRIORA

Piazzale Zanardelli (Belvedere)

Orari: sabato 30 novembre ore 21.00, domenica 1 dicembre 17.30 

PREZZO INTERO       € 15,00

PREZZO RIDOTTO    € 12,00

Presentando la tessera Biblio + Sbcr: RIDOTTO € 10,00

Info e prenotazioni    06 49 77 96 59 –  348 929 43 68

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Luciana Frazzetto
Stuoenda

E’ una ruota che gira per celebrare i vent’anni dei CiaoRino al Teatro Cometa Off, la band  dal 99 omaggia uno dei cantautori più amati da sempre.


“È una ruota che girà” risuona nel ritornello di una rinomata canzone di uno dei più grandi e geniali cantautori italiani, ma è anche il titolo dello spettacolo teatrale dei CiaoRino.

In scena al Teatro Cometa Off da lunedì 9 a giovedì 12 dicembre.

La band ripercorre la propria storia, i vent’anni trascorsi insieme dal 1999 ad oggi, con l’intento costante di omaggiare un intramontabile mito del panorama musicale nazionale, autore di canzoni senza tempo come “Aida” e “Ma il cielo è sempre più blu”.

Settembre 1999, un gruppo di amici musicisti si riunisce per cantare Rino Gaetano.

Dalla sua morte, avvenuta il 2 giugno 1981, fino ad allora, poche e latenti reinterpretazioni dell’artista calabrese.

La sua musica sembrava finita con lui.

Ne rimaneva traccia solo grazie alle audio-cassette, che giravano tra i mangianastri degli italiani, e a un passaparola sussurrato, come se quella voce avesse prodotto qualcosa di clandestino.

Quel settembre del ’99, attraverso intuizioni, incontri di energie buone e segni del destino, le strade di quattro amici si riuniscono sotto il segno del grande cantautore.

Contribuendo a una vera e propria rinascita della sua immagine e scoprendo l’esigenza da parte di molti di impadronirsi nuovamente di quelle parole, ormai impolverate e quasi del tutto dimenticate.

In poco tempo quei testi irriverenti e quello stile inconfondibile risuonano, grazie ai CiaoRino, tra le piazze, alle feste, nelle auto.

I quattro giovani, diventati poi sei, cominciano così a girare l’Italia in lungo e in largo, fino a quando una lettera della famiglia Gaetano li diffida dal portare avanti il loro progetto.

I quattro ragazzi, intanto, diventano uomini e nel frattempo quell’idea originale e unica, nata dal cuore puro dei CiaoRino, è travolta dall’ondata di nuove cover band, che nascono sempre più frequentemente e che altrettanto rapidamente invadono i palchi di locali e manifestazioni.

Inizia così una fase d’incertezza e i CiaoRino proseguono il loro cammino con la consapevolezza che quella magia degli inizi è destinata a trasformarsi in qualcos’altro.

La musica così, nel tempo, li accompagna tra le note di progetti personali.

Tuttavia quel contatto così profondo, stabilito grazie a Rino, diventa la loro storia, la loro missione, l’impronta indelebile che ognuno ha lasciato nella vita dell’altro.

Il loro comune denominatore, che sa di autogrill, di sorrisi, di sconfitte, di lutti, nascite e rinascite, di donne, di migliaia di uomini e migliaia di chilometri di strada percorsa insieme.

I CiaoRino sono un viaggio che dura da vent’anni, un’unione che sa di famiglia.

Intimità destinata ad essere solo di chi la vive e di cui ha fatto – e fa ancora – parte lo stesso Rino.

Forse, in fondo, questa è solo la storia di un incontro mancato fra uno dei più grandi giocolieri di parole della scena cantautorale italiana e la sua band.

Una storia d’amore mai nata fra chi ha creato una musica, ma che non ha avuto il tempo di sentirla cantare dalla gente (a causa dei suoi pochissimi concerti), e chi invece alla gente l’ha cantata, per lui, con tutta l’anima.

Alessandro D’Orazi (voce e chitarra), Gianfranco Mauto (voce, pianoforte e fisarmonica), Peppe Mangiarancina (basso),

Paolo Fabbrocino (batteria e percussioni), con la partecipazione di Riccardo Corso (chitarra) e Giuseppe Russo (sax), Fabrizio Giannini (narrazione), Regia Luca Angeletti e Fabrizio Giannini, musiche di Rino Gaetano, riarrangiamenti dei CiaoRino.

PREZZO BIGLIETTO 

12,50 € 2,50 € tessera associativa 

ORARIO SPETTACOLO 

Inizio spettacolo ore 21.00 

TEATRO COMETA OFF 

Via Luca Della Robbia, 47  Roma, 00153 

Infoline: 39 06 57 284 637 

 Media Relations: 

CGP 

Giorgio Cipressi & Giovanna Palombini  

Greta De Marsanich: 320.8626213 – cgpcomunicazione@gmail.com  

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Leviedelfool presentano “YORICK [Reloaded] – un Amleto dal sottosuolo”. 30 novembre, ore 21.00 e 1 dicembre, ore 18.00 al Teatro Biblioteca Quarticciolo


Leviedelfool presentano YORICK [Reloaded] – un Amleto dal sottosuolo, il 30 novembre alle ore 21.00 e il 1 dicembre alle ore 18.00 al Teatro Biblioteca Quarticciolo.

C’è una linea che divide il cervello in due emisferi. Una linea che separa il bene dal male, il sano dal malato, ciò che è consentito dire e ciò che è meglio tacere.

Una linea che è confine e divide le onde del mare: una linea che è frontiera. C’è una linea che separa il presente dal ricordo e c’è un confine in ognuno di noi che separa l’abisso dell’irrazionale dalle fortezze costruite dalla ragione.

C’è una linea che separa i vivi dai morti. Amleto, atto V scena I.

Un cimitero qualsiasi in Danimarca. Scavando la fossa per Ofelia viene ritrovato il teschio che un tempo fu Yorick, il buffone di corte di re Amleto.

Svegliato dal “lungo sonno”, interpellato dal dramma, Yorick assiste dal sottosuolo allo spettacolo che si sta svolgendo proprio sopra di lui e intanto ci racconta il sottosuolo.

Il non visibile, ciò che si nasconde alla ragione umana, ciò che di solito riemerge nei sogni.

Il sottosuolo di Yorick è uno spazio abitato dall’immaginazione, da un pensiero che è obliquo più che retto, da quei poeti definiti pazzi dall’altra versione dei fatti.

Il sottosuolo si nutre dello scorrere eterno del dramma in superficie. Non è più il luogo della morte, ma quello della follia, dello sguardo sull’abisso.

C’è una linea.

Il tempo passa e i significati aldilà delle linee cambiano: quello che per un greco antico era un “invasato dal dio”, per un medievale un “posseduto dal demonio”, per la scienza psichiatrica diventa un “malato”.

Il tempo passa e i matti che una volta venivano allontanati via mare e affidati all’acqua, vengono rinchiusi.

Il mare, metafora dell’instabile e dell’inquietante, diviene pozzanghera della terra e le sue onde divise in acque territoriali per delimitare anche sull’instabile le proprietà dell’uomo.

L’inconscio, eterna creazione di forme, diviene landa deserta da conquistare e civilizzare e la follia, figura cosmica, trasformata in difetto della ragione.

Così in questo orizzonte reso piatto e arido dalla psicoanalisi e dalla psichiatria con il loro vano tentativo di codificare l’anima attraverso un balbettìo di schemi.

Sintomi ed elenchi, ci sono ancora poche imbarcazioni che hanno l’ardire di salpare oltrepassando confini come se questi non esistessero realmente.

Sono matti, poeti o semplicemente immigrati clandestini.

Sono navi che trasportano anime pericolose perché a comandarle è una voce interiore che esce da un altoparlante di bordo.

La voce di un teschio che si dice che un tempo fosse in grado di farci vedere dentro a quel fondo inesplorato e capace di scherzare su tutto, persino sulla morte.

Crediti

Leviedelfool in collaborazione con Teatro del Carretto

YORICK [Reloaded] – un Amleto dal sottosuolo

uno spettacolo di LEVIEDELFOOL

drammaturgia e regia Simone Perinelli

con Simone Perinelli

aiuto regia e organizzazione Isabella Rotolo | musiche originali Massimiliano Setti e al violoncello Luca Tilli | disegno luci e scene Fabio Giommarelli | tecnico del suono Marco Gorini | costumi Labàrt Design di Laura Bartelloni | foto e grafica Manuela Giusto | Si ringrazia per la collaborazione artistica Roberta Nicolai

Teatro Biblioteca Quarticciolo Via Ostuni 8 – Roma

Direzione artistica Veronica Cruciani

Info e prenotazioni tel  06 69426222 – 0669426277 promozione@teatrobibliotecaquarticciolo.it

Botteghino feriali ore 18-21.30, festivi ore 16-18.30

Biglietti: intero 12 euro; Ridotto 10 euro (over 65, under 24, possessori Bibliocard)

Acquisto on line  http://www.biglietto.it/newacquisto/titoli.asp?ide=1802

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Teatro Villa Sora di Frascati va in scena “Così parlò Monnalisa” regia di Antonio Piccolo

“Così parlò Monnalisa” Teatro Villa Sora.  Il 29 novembre 2019 presso la Sala delle Muse dell’Istituto salesiano di Frascati, in occasione della giornata di studi “Il Trattato della Pittura”, per un’edizione digitale di Leonardo”, verrà presentata l’editio princeps del Trattato della pittura di Leonardo da Vinci.

“Così parlò Monnalisa” Teatro Villa Sora. La trascrizione e la pubblicazione del volume è stata possibile grazie al lavoro degli studenti di Villa Sora coinvolti dall’Università di Roma “Tor Vergata”.

Al Teatro Villa Sora. Progetto di alternanza scuola-lavoro intitolato “Incontrando Leonardo”.

L’obiettivo di questo percorso è stato quello di fornire ai più giovani una formazione umanistica al passo con i tempi e, soprattutto, di renderli consapevoli delle possibilità offerte dai propri percorsi di studio.

La giornata verrà aperta dai saluti del direttore dell’Istituto Salesiano Villa Sora, don Marco Aspettati, e dal sindaco di Frascati, Roberto Mastrosanti.

Introduzione di Carmelo Occhipinti, docente presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, e proseguirà con gli interventi di Laura Ferrante, Federica Bertini, Simonetta Baroni, Monia Carnevali, Maria Giulia Cervelli e Alessandro Gilleri.

Alla fine della mattinata andrà in scena lo spettacolo teatrale “Così parlò Monna Lisa”, presso il teatro di Villa Sora, scritto e diretto da Antonio Piccolo, uno dei più notevoli drammaturghi under 35 nello scenario teatrale italiano.

La Golden Show, produzione dello spettacolo, è stata finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel cinquecentenario della morte di Leonardo.

La giornata è stata finanziata dal “Comitato nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci” e dal “Progetto ArtnAccess – Mission Sustainability 2017” dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

loc frascati

Appuntamenti:

29 novembre – Wegil Roma ore 20

Dal 30 novembre al 1 dicembre al Teatro Rostocco di Acerra
Il 4 dicembre a Sedegliano
6,7,8 dicembre –  Teatro San Carluccio di Napoli
14 dicembre – Teatro D’Annunzio di Latina

Distinti saluti,

Francesco Fusco

Press Agent

3384980862

francesco.fusco81@gmail.com

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World AIDS Day 2019 “Ditelo con…”. AGEDO Roma presenta “DITELO CON …” Il Coming Out in Famiglia. Calendario 2020 di Agedo Roma

 World AIDS Day 2019 “Ditelo con…”. Sarà presentato il libro QUANTA BELLEZZA di R.Baiocco e C.Terriaca. World AIDS Day 2019 “Ditelo con…”

 World AIDS Day 2019 “Ditelo con…”. Tenerezza, comprensione felicità. Nel linguaggio dei fiori la rosa vanta numerosi significati, tutti collegati ad un unico sentimento: l’Amore.

World AIDS Day 2019 “Ditelo con…”. Ecco perché la grande Famiglia dell’associazione Agedo Roma – onlus di genitori, parenti ed amici di persone Lgbtq+ con sede nella Capitale – ha scelto la rosa per raccontare il delicato momento del coming out in famiglia.

“Ditelo con … Il Coming Out in Famiglia”, è il titolo del calendario di Agedo Roma per l’anno 2020 – nato nel 2017 da un’idea di Emilio Sturla Furnò e Marco Galli – che ripercorre, attraverso gli scatti di Alessandra Merelli, le tappe del coming out.

“Abbiamo scelto i tempi di svelamento” – spiega la presidente Paola Corneli – “perché volevamo raccontare la storia di tanti di noi.

 Dire ai genitori, ai fratelli, agli amici di essere omosessuale è un pensiero che si affaccia pian piano in un figlio o in una figlia.

Madri e padri reagiscono in maniera sempre diversa. Il coming out ci consente di vedere i nostri figli e le nostre figlie con occhi nuovi e più sereni”.

Nei dodici scatti del Calendario genitori e figli ripropongono i momenti del coming out, espresso con il gesto di offerta di una rosa – ora gialla, ora blu, ora rossa – fino ad arrivare alla composizione finale di un bouquet di rose nei colori dell’arcobaleno.

La presentazione ufficiale del Calendario si tiene domenica 1 dicembre 2019 – in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids.

L’incontro/dibattito ha inizio alle ore 17.00 presso gli spazi dell’Associazione Culturale Sinopie in Piazza Margana 39 a Roma, a due passi da Piazza Venezia.

Copertina Libro Frontale Copia

Presenti all’incontro: Paola Corneli (Presidente Agedo Roma), Fiorenzo Gimelli (Presidente Agedo Nazionale), Roberto Baiocco (Psicoterapeuta) e Paola Terriaca (Mamma Agedo).

Con l’occasione viene presentato il libro “Quanta Bellezza” a cura di Roberto Baiocco – Professore Associato presso l’Università La Sapienza nel Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione.

Carlo Terriaca: il libro affronta il tema del coming out, attraverso le testimonianze di genitori di ragazze lesbiche e ragazzi gay.

Il Calendario 2020 di Agedo Roma è stato realizzato grazie al contributo di Interflora Italia – partner ufficiale – e di CSV (Centro Servizi per il Volontariato).

Si occupano di valorizzare l’autonomia delle realtà associative di volontariato sul territorio laziale, offrendo servizi di promozione e orientamento, consulenza e assistenza, progettazione, formazione, comunicazione e informazione e sostiene la formazione di reti.

Il calendario si può ricevere attraverso offerta libera all’associazione Agedo Roma; parte del ricavato verrà devoluto all’associazione Anlaids Lazio.

Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di tutti i soci e le socie dell’organizzazione di volontariato, impegnata in azioni di solidarietà contro il disagio causato dal rifiuto delle persone Lgbtq+ all’interno e fuori delle Famiglie.

Agedo interviene nelle situazioni d’emergenza sociale e si offre come interlocutore nella lotta contro le discriminazioni.

La sede nazionale si trova a Torino, ma è presente con sedi autonome in molte città italiane (www.agedonazionale.org).Invito Calendario Agedo Roma 2020 def2

Associazione Culturale Sinopie

Piazza Margana 39 (Piazza Venezia)

ROMA

A.ge.d.o.- Roma-ODV

(Associazione genitori parenti e amici di persone LGBTQ+)

Via Efeso, 2/A, 00146 Roma

tel. +39 06.5413985  –  +39   3475161912

www.agedo.roma.it

agedoroma@libero.it

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FOTO PSICHE E DOPPIA PANNA

Ar.Ma Teatro “Psiche e Doppia Panna”. Psiche e doppia panna. Sul lettino e non per scopi ludici

Ar.Ma Teatro “Psiche e Doppia Panna”, “Il riso è fra le espressioni più contagiose degli stati psichici”, ha lasciato scritto Sigmund Freud.

Ar.Ma Teatro “Psiche e Doppia Panna”. E di risate se ne intendono anche Alessandra Izzo e Donatella Mei, interpreti di “Psiche e doppia panna”, la commedia in chiave comica tutta la femminile.

Ar.Ma Teatro “Psiche e Doppia Panna”. In scena dal 29 novembre al 1 dicembre

Una professoressa universitaria, psicoterapeuta e autrice di svariati trattati, ma più che altro venditrice di fumo e di se stessa, espone ai dottorandi di psicoanalisi il risultato delle sue ultime ricerche introducendo una seduta dimostrativa che prevede la presenza di una paziente molto sui generis.

Gli specializzandi (il pubblico) assisteranno alle problematiche della signora Tascagna e alla fine della seduta dovranno comprenderne la problematica.

Troveranno i nostri dottorandi una possibile cura appropriata?

Carmela Picozzi (interpretata da Donatella Mei che firma anche la regia), psichiatra e psicoterapeuta, docente universitaria e autrice di diversi trattati, in realtà esaltata e cialtrona.

Espone ai dottorandi in psicoanalisi il risultato delle sue ultime ricerche introducendo una seduta dimostrativa con la paziente Flaminia Tascagna in Noce (interpretata da Alessandra Izzo).

Una paziente un po’ folle, visionaria, benestante e con sensi di colpa che si esprimono attraverso inibizioni verbali e colpevolizzazioni gastronomiche al punto da non riuscire a pronunciare il gusto di gelato che desidera ardentemente: la castagna.

I dialoghi surreali e le improbabili sedute di ipnosi sono scandite dallo squillo personalizzato di un cellulare: squillo o pubblicità?

La seduta/spettacolo si posiziona tra il teatro dell’assurdo, il grottesco e il comico, e si snoda tra definizioni apparentemente analitiche e simulazioni, fino ad arrivare alla visione trascendente:

la Madonna del Castagno, superarla e rassegnarsi al fatto che non si guarisce mai del tutto.

INFORMAZIONI:

TITOLO: “PSICHE E DOPPIA PANNA”

       REGIA:   Donatella Mei in collaborazione con Carolina De Santis

            CON:              Donatella Mei e Alessandra Izzo

            DOVE:            AR.MA. TEATRO

            INDIRIZZO:  Via Ruggero di Lauria, 12 | Roma

            QUANDO:      dal 29 novembre al 1 dicembre 2019

            ORARI:          venerdi e sabato ore 21.00 | domenica ore 18.00

            BIGLIETTI:   € 12

          CONTATTI:   Tel 06 39744093 | 333 9329662

UFFICIO STAMPA

Rossana Tosto Comunicazione

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FOTO PSICHE E DOPPIA PANNA
Foto Fulvio Abbate 2

Il teatro degli oggetti scritto e diretto da Fulvio Abbate all’Off/Off Theatre


Anche il più insignificante degli oggetti può custodire una storia e una magia. Off/Off Theatre

Per la prima volta in Via Giulia sarà in scena lo scrittore Fulvio Abbate, protagonista da martedì 3 a giovedì 5 dicembre dalle ore 21.00 dello spettacolo “Il Teatro degli Oggetti”,

Un racconto d’autore che porta sul palco dell’OFF/OFF Theatre il mondo animato e le sue storie, rese al pubblico attraverso le cose.

«Ho voluto dare voce ad oggetti inanimati, nella convinzione che, perfino il più insignificante souvenir.

Il Teatro degli Oggetti Fulvio Abbate 1Racconta Abbate all’Off/Off Theatre, fosse anche un posacenere sottratto in una camera d’hotel, possa custodire uno spunto narrativo, forse perfino magico, certamente epocale».

Un’originale pièce messa in scena dal poliedrico autore, da ormai quindici anni in giro per i teatri italiani, accompagnato sin dal suo esordio sulle scene, dalla suggestiva musica di una fisarmonica, in questo caso suonata dal M° Marcello Fiorini.

Abbate è un primo attore ma insieme a lui ci sono le cose, antagoniste e colleghe di scena, pronte a raccontarsi ed esser raccontate senza un rigido testo drammaturgico, servite alla platea dalla capacità ora descrittiva, ora affabulatoria dell’autore ed interprete.

Così le Cose, nella loro suggestione immediata, custodi e depositi di memoria, sono pronte a suscitar meraviglia.

Gli oggetti che Abbate stringerà tra le mani, sono offerti all’attenzione altrui accompagnati da un “commento”, in una sequenza che determina un possibile romanzo visivo:

il romanzo delle cose, per l’appunto.

Così tra un gioco da tavolo che Groucho Marx realizzò per il canale televisivo NBC negli anni’50, passando per l’omino del detersivo che fumava miracolosamente le sue sigarette, fino all’immagine votiva di una santa dei poveri del Perù che rende invisibili i ladri.

Questo e tanto altro rendono prezioso “Il Teatro degli Oggetti”.

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€;

Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00

Info e Prenotazioni: +39 06.89239515 – offofftheatre.biglietteria@gmail.com

SITO: http://off-offtheatre.com/ – FB: https://www.facebook.com/OffOffTheatreRoma/ – IG: https://www.instagram.com/offofftheatre/?hl=it

Ufficio Stampa Carla Fabi Roberta Savona

carla@fabighinfanti.it, 338 4935947 – Roberta: savonaroberta@gmail.com , 340 2640789
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